Land Rover Discovery Sport prova su strada, prestazioni e consumi

E’ un momento molto felice per il marchio Land Rover e non solo in Italia. C’era quindi molta attesa per l’ultimo nato della Casa, ovvero il Discovery Sport, che innova radicalmente un Suv sulla piazza, in varie generazioni, da 25 anni. Infomotori ha partecipato alla prova su strada e fuoristrada del nuovo Discovery, sulle strade dolomitiche di San Martino di Castrozza.

Il nuovo Land Rover Discovery Sport, rimane un Suv medio grande (è lungo un millimetro meno di 4,60 metri ed è largo, a specchietti ripiegati, 2 metri) ed offre sino a sette posti, anche se sarebbe più corretto considerali 5+2, visto che la terza fila, per spazio, è adatta solo ai bambini. Le linee però sono cambiate molto rispetto al Discovery sin qui conosciuto e decisamente in meglio: forti della esperienza fatta con l’Evoque, che continua a conoscere successi di vendita travolgenti, i designer gallesi hanno sfornato un mezzo molto equilibrato e slanciato, tanto che il suffisso “Sport” appare perfetto. La vettura, infatti, esprime molto dinamismo ed è molto meno massiccia della generazione precedente: anche gli interni (parenti non troppo lontani di quelli della Freelander) sono molto accoglienti ed offrono spazio in abbondanza, grazie al passo tra le ruote che raggiunge i 2,74 metri. Nella configurazione a 5 posti il bagagliaio è molto generoso, con un volume che va 830 a 981 litri, grazie anche al divano posteriore che scorre in avanti di 16 cm ed è divisibile nel classico rapporto 60/40.

Poiché nel Dna Land Rover è insito l’off road, vale la pena di sottolineare l’altezza minima da terra, davvero molto buona, pari a 21,2 cm, come pire la capacità di guadare corsi d’acqua senza preparazione profondi sino a 60 cm.

Sotto il cofano troviamo il classico 2.2 turbodiesel proposto in due potenze, 150 (Td4) e 190 Cv (Sd4), il primo con una coppia di 400 Nm a 1.750 giri, il secondo di 420, ad identico regime. C’è anche un potente 2.0 a benzina, che eroga 240 Cv, con 340 Nm di coppia, sempre a 1.750 giri. I due Diesel, dichiara la Casa, vanno da 0 a 100 km/h rispettivamente in 10,3” e 8,9” e raggiungono 180 o 188 km/h. La capacità di traino arriva sino a 2 tonnellate, mentre il Discovery pesa mediamente circa 18 quintali: dimensioni e prestazioni che certo penalizzano un po’ i consumi, che comunque, stando al computer di bordo, durante la prova (condotta anche su strade forestali innevate)  sono sempre rimasti ampiamente al di sopra degli 11 km/litro. Il serbatoio di 65 litri, perciò, garantisce buone autonomie.

Noi abbiamo provato la versione 2.2 Sd4 con cambio automatico a 9 rapporti (lo stesso dell’Evoque). Discovery Sport si rivela facilissimo da guidare e molto agile e dinamico, grazie anche alle nuove sospensioni posteriori multilink, un assale di dimensioni contenute ed estremamente leggero, grazie alla costruzione in alluminio. Il cambio a 9 marce, poi, lavora piuttosto bene ed il passaggio da un rapporto all’altro sono praticamente inavvertibili. Molto apprezzabile la silenziosità in marcia, grazie anche al nuovo parabrezza acustico laminato che quasi azzera i fruscii aerodinamici.
Discovery viaggia su strada che è un piacere, affrontando con grande disinvoltura anche i tornanti dolomitici, ma è in fuoristrada che si esalta: il sistema di trazione 4×4 (che su asfalto asciutto diventa automaticamente un 2×4 a tutto vantaggio di consumi ed emissioni) è quello a gestione elettronica ampiamente collaudato Land Rover e può contare su una dotazione completa di ausili alla marcia su terreni ostici ed in forte pendenza (Hdc, Grc, Rsc, Dsc, Etc ed Edg sono di serie). Noi ci siamo inerpicati lungo un percorso innevato in forte pendenza sino ai 1600metri di Malga Civertaghe: il comportamento di Discovery Sport è stato impeccabile. Basta tenere il gas costante e girare il volante: il mezzo fa tutto da solo (e ti quasi fastidio, visto magari ci hai messo un po’ di anni ad imparare le tecniche della guida fuoristrada); ma meglio così, si viaggia in grandissima sicurezza e molto rilassati anche in situazioni complicate.
Inutile dire, che specie nelle versioni più accessoriate, la dotazione della Dsicovery Sport è di prim’ordine, sia nell’infotainment (touch), nelle connessioni web e nella sicurezza (c’è anche il sistema di frenata che previene le collisioni): c’è persino l’airbag per i pedoni, per la prima volta su un Suv medio.

Il range di prezzi è molto ampio: la Td4 parte da 35.600 euro, ma in versione Hse (una delle più acquistate) sale a 45.600; la Sd4 va dai 37.800 della “base” ai 53.500 della Luxury. Il cambio automatico (scelto ormai dal 77% dei clienti) costa 2.420 euro e ce ne vogliono 1.380 per il valido navigatore. Un listino non leggero, ma la sostanza del mezzo è notevole, come pure i suoi contenuti tecnici.

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