Mercato auto in calo del 16% in Europa

Settimo calo consecutivo per il mercato europeo dell’auto. Secondo i dati diffusi oggi dall’Acea nell’area UE27 + EFTA in ottobre sono state immatricolate 1.061.977 autovetture, con un calo del 16,1% sullo stesso mese del 2009. Cali a due cifre superiori alla media europea si registrano poi in tutti i principali mercati dell’area. La politica degli incentivi nel 2009 aveva consentito al mercato europeo di contenere il calo sul 2008 nell’1,6%. Il 2010 era cominciato con un primo trimestre positivo determinato dalla coda delle agevolazioni statali 2009, ma poi il progressivo abbandono degli incentivi e la diminuzione dei bonus hanno determinato risultati fortemente negativi.

Questo andamento non è coerente né con il quadro economico né con gli indicatori di fiducia dell’area. Come è noto, la ripresa dell’economia delineatasi in Europa, dopo il crollo a cavallo tra il 2008  il 2009, ha rallentato nel terzo trimestre 2010, ma è tuttora in atto, mentre nell’area euro sia l’indicatore di fiducia dei consumatori che quello delle imprese sono in ripresa fin dall’aprile 2009. E l’andamento del mercato europeo non è coerente neppure con quello del mercato automobilistico mondiale, che nel 2010 è fortemente in ripresa praticamente in tutto il mondo. In effetti l’Europa nel 2009, con gli interventi a sostegno della domanda di auto, ha rinviato l’impatto della crisi che si sta quindi riversando pesantemente sul 2010. La coperta degli incentivi è stata troppo corta e la ripresa dell’economia non è ancora sufficientemente forte per consentire un “recupero non assistito” dei livelli di vendita del passato.

In Europa, Fiat ha subito un crollo del 32,7% annuo (-16,3% nei primi 10 mesi 2010), facendo calare la quota di mercato dall’8,7% di un anno fa al 6,9%.

Come si accennava, tutti i maggiori mercati europei sono in pesante flessione in ottobre. In Francia, dove sono ancora in vigore incentivi (sia pure ridimensionati), le immatricolazioni calano del 18,5%, in Germania la contrazione è del 20%, in Italia del 28,8%, nel Regno Unito del 22,2% e in Spagna addirittura del 37,6%. Le prospettive per l’immediato futuro non appaiono positive anche se il mercato europeo, quantomeno a partire dalla primavera prossima, dovrebbe reagire positivamente agli stimoli derivanti dalle moltissime novità che le case automobilistiche hanno lanciato e stanno lanciando. E ciò sia per far fronte con tempestività alle esigenze del mercato europeo non appena si manifesti una ripresa sia, e in questo momento soprattutto, per cogliere le opportunità molto interessanti che esistono sui mercati extraeuropei e che stanno consentendo ai produttori di automobili di affrontare le difficoltà del dopo Lehmann Brothers tornando ad investire pesantemente sul prodotto.

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