Nuova Ford Focus Station Wagon fotografata da Roberto Zini

Mancano ancora alcuni giorni al lancio della nuova Ford Focus Wagon, che avremo l’opportunità di conoscere martedì 10 maggio a Roma.
Tra le principali innovazioni della nuova generazione della Focus, Ford ha pensato al sistema di parcheggio semiautomatico e ad una serie di automazioni riguardanti la sicurezza attiva che sono l’attivazione automatica della frenata in città; il mantenimento della corsia e monitoraggio della segnaletica orizzontale; il riconoscimento dei segnali stradali; la regolazione automatica degli abbaglianti; il controllo di efficienza alla guida e quello adattivo della velocità.
Per quanto riguarda la sicurezza passiva invece, le dotazioni includono una scocca in acciaio leggera ed estremamente solida e una nuova generazione di sistemi avanzati di ritenuta degli airbag.

Nel frattempo la casa dell’ovale blu si affida anche a uno dei più famosi fotografi di automotive, Roberto Zini, offrendo un affascinante dietro le quinte del servizio fotografico (in collaborazione con Candy Red), avvenuto in differenti ambientazioni, dalla campagna alla città, dal turismo allo sport.
Per esempio, per questo genere di fotografie sono moltissimi gli aspetti da tenere in considerazione: l’alta riflettenza delle superfici, l’illuminazione, l’ambientazione, la tipologia e le tecniche di scatto.
L’Umbria, su panorami mozzafiato, è stata il palcoscenico per la realizzazione delle foto pubblicitarie e, per realizzarle al meglio, ogni fotografo del settore ha i suoi segreti.
L’occasione per scoprire alcuni trucchi del mestiere è stato il servizio fotografico della nuovissima Ford Focus Wagon, che ha percorso le meravigliose strade della regione del centro Italia.
“Adoro fotografare le automobili perché, a differenza di altri tipi di soggetti, le loro superfici riflettono la luce con una varietà straordinaria, e mi piace scoprire ogni volta come differenti ambienti e location, che sembrano avvolgere l’auto, costruiscano dei motivi e delle forme sempre diverse” ha spiegato Roberto Zini, che ha alle spalle oltre vent’anni di esperienza come fotografo per il settore automotive, e che ha accettato di rivelare alcune delle sue tecniche preferite per mettere in risalto le qualità delle automobili che fotografa.

Nel caso di foto statiche, c’è differenza tra foto ambientate e foto in studio. Ma in entrambi i casi si può dare alla foto un taglio oggettivo, in cui si mostrano le caratteristiche funzionali o estetiche, sia un taglio narrativo, in cui nel rappresentare delle situazioni particolari e delle azioni si racconta una storia: per esempio il carico di bagagli e la partenza di una famiglia per le vacanze.
Nelle foto automotive lo scenario spesso fa la differenza, ma a volte la semplicità premia e l’importante è che non vi siano dettagli estranei che distraggano chi poi guarda la foto. Quindi, va benissimo l’ambientazione in campagna, in luoghi panoramici ma anche in zone industriali e città, ma fate attenzione a non includere nello scatto cartelloni pubblicitari, cartelli stradali, insegne di negozi o passanti curiosi. A meno che non si voglia, per scelta stilistica, puntare sul cielo in tempesta, assicuratecvi che ci sia bel tempo, perché il meteo deve essere favorevole. Ma attenzione: un cielo totalmente azzurro appiattisce la foto, è meglio se qualche nuvola gli conferisce varietà e contrasto.
L’ambientazione gioca quindi un ruolo primario: nel caso della nuova Focus Wagon, sono state scelte diverse situazioni per spiegare con le immagini la versatilità dell’auto. Per questo l’ambientazione del servizio è stata sia urbana che campestre, tanto tradizionale e turistica (in un castello medievale nelle campagne umbre) quanto esclusiva (in un circolo di golf).

Per le foto statiche, dopo aver scelto l’angolazione e aver visualizzato i riflessi sulle fiancate e sui finestrini, Roberto Zini ha utilizzato dei flash portatili montati su stativi, posizionati attorno all’auto e a una distanza sufficiente a creare una luce omogenea e uniforme, anche per schiarisce gli interni.
“A volte in alcune situazioni critiche di ripresa non è possibile portarsi dietro tutta l’attrezzatura, o l’ambiente rende complicato posizionare le luci, come nel caso di più automobili nello stesso scatto”
ha spiegato Roberto Zini. “In questi casi il segreto è montare la macchina fotografica sul cavalletto, e fare più scatti dallo stesso punto di vista, cambiando ogni volta la posizione di un singolo flash in modo da poter successivamente miscelare le varie foto e ottenere un unico scatto correttamente illuminato anche se si ha a disposizione una sola sorgente di luce”.

Altre volte però è indispensabile usare la luce naturale, ma è necessario scegliere bene l’orario: la luce del mattino, per esempio, è molto fredda, soprattutto nei mesi invernali, e va compensata bilanciando la temperatura colore della macchina fotografica per restituire fedelmente il colore dell’auto. Quella del tramonto è calda, avvolgente e drammatica, ma al calar del sole le ombre si allungano, tendono a dominare la scena, e le condizioni di luce cambiano repentinamente, cosa cui va prestata attenzione perché un servizio fotografico deve mantenere omogeneità negli scatti.
“I colori della scocca più complessi da gestire sono quelli scuri, come il nero lucido e il blu notte, perché i riflessi tendono a diventare eccessivi, ed è necessario che prima di scattare ogni dettaglio che si riflette sull’auto vada attentamente considerato: alberi, pali della luce, palazzi, che per esempio possono disturbare le linee chiare del cielo, sono assolutamente da evitare”, spiega Roberto Zini. “In questo caso la Focus è in colorazione Candy Red, un rosso morbido ma brillante, ricco di avvolgenti chiaroscuri, che ben si sposa sia con il verde e il cielo azzurro delle campagne, sia con le ambientazioni urbane, in cui il rosso crea un piacevole contrasto”.
Per controllare la quantità e la disposizione dei riflessi, soprattutto nei vetri e nei finestrini, si può utilizzare un polarizzatore da avvitare davanti all’obiettivo e che, ruotato in un verso o nell’altro, blocca o lascia passare la luce riflessa dalle superfici inquadrate. Ma lo si può utilizzare solo per gli interni, dove migliora la tridimensionalità delle forme, mentre per la carrozzeria solo in condizioni particolari (anche perché tende a creare un fastidioso effetto arcobaleno sui fari), per esempio per mostrare dall’esterno delle persone presenti nell’abitacolo, o come nel caso di auto di colore nero in luoghi dove i riflessi possono essere irregolari.

La seconda tipologia principale di foto è quella con l’auto in movimento, con la strada e lo sfondo che scorrono veloci. La prima cosa da tener presente per gli scatti in movimento è che la macchina fotografica deve accompagnare il movimento dell’automobile, per abbassare la velocità relativa tra il fotografo e la vettura. In questo modo l’auto risulta perfettamente nitida, mentre lo sfondo appare mosso e sfumato rappresentando l’idea del movimento e della velocità.
“Uno dei metodi utilizzati consiste nell’ancorare la macchina fotografica all’auto tramite staffe o ventose: essendo perfettamente solidali, il fotografo può utilizzare diaframmi chiusi e tempi di scatto molto lenti, anche di un secondo,” ha rivelato Roberto Zini. ” La velocità dell’auto sarà molto bassa, praticamente a passo d’uomo, ma il risultato finale sarà una fotografia dinamica ed emozionante”.
Per inquadrare tutta l’auto in movimento, cosa impossibile con le ventose, il fotografo sale a bordo di una seconda vettura (che funge da camera-car), che la segue, la precede o la affianca, rigorosamente alla medesima velocità, ancora per ridurre la velocità relativa tra soggetto e fotografo, mentre lo sfondo scorre rapidissimo, creando uno straordinario effetto di movimento. “Con il camera-car è necessario trovare un buon equilibrio tra tempi di scatto e velocità delle macchine,” ha spiegato Roberto Zini. “In condizioni di luce ottimali la velocità delle due auto non deve essere superiore ai 50 km/h, mentre i tempi di scatto possono variare da 1/40 a 1/100 di secondo”.

Un’altra tecnica utilizzata è quella del “panning”, in cui il fotografo insegue letteralmente l’automobile con il suo obiettivo, ruotando le spalle, posizionato a una certa distanza dalla strada. Secondo Roberto Zini “padroneggiare il panning non è semplice, c’è bisogno di pratica, perché ottenere delle foto con le auto interamente nitide può richiedere molto allenamento, ma è la tecnica che offre i migliori risultati quando ci si può posizionare all’interno di una curva o a lato della strada”.

Per il photoshoot della nuova Focus Wagon Roberto Zini ha utilizzato delle reflex digitali full-frame con degli obiettivi 24-120mm f3,5-5,6 e 300mm f4, stabilizzati “Per ottenere delle belle foto l’attrezzatura fotografica è importante, ma è ancora più importante pianificare bene ogni dettaglio e  considerare tutti gli elementi prima di scattare. In questo genere di fotografie la postproduzione è molto ridotta, e si limita a piccoli interventi sulle tonalità e il contrasto. Non c’è bisogno di fotoritocchi, le auto sono soggetti bellissimi, io mi limito a dare risalto al lavoro di progettisti, ingegneri e designer”.

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