Cristiano Ronaldo alla Juve: un vantaggio per il brand Jeep?

Cristiano Ronaldo è un giocatore della Juventus, dopo che il suo trasferimento dal Real Madrid alla Vecchia Signora è stato ufficializzato sull base di circa 117 milioni di euro bonus compresi. Che c’entra questo con il mondo delle auto e dei motori, potrebbe opinare qualcuno. In realtà indirettamente la notizia dell’acquisto del calciatore portoghese 5 volte Pallone d’Oro potrebbe influenzare in maniera nemmeno troppo indiretta il brand Jeep. Jeep è infatti main sponsor della Juventus, la scritta Jeep appare sulle divise ufficiali della squadra torinese ed è pertanto esposta a una enorme copertura mediatica.

Con l’arrivo in Serie A di Ronaldo e il conseguente clamore suscitato da una delle più splendenti stelle del calcio mondiale, qualcuno si è prodigato in un’analisi dei possibili profitti che Jeep potrebbe trarre dalle prestazioni sportive di CR7. Se ad esempio la punta portoghese portasse nuovamente in finale di UEFA Champions League la Juventus, l’esposizione mediatica porterebbe nelle casse di Jeep circa $58.3 milioni di dollari, stando alle analisi compiute da Eric Smallwood, presidente di Apex Marketing Group.

Il nuovo asso bianconero potrebbe anche trainare le vendite di Jeep in Paesi, come quelli ispanici, dove Cristiano Ronaldo è considerato una vera e propria divinità in terra: certamente un’esagerazione, ma una figura come la sua potrebbe davvero permettere a jeep di vendere volumi di auto nettamente maggiori rispetto a quelli attuali, in certi mercati. Ronaldo è sponsorizzato anche da Adidas, Allianz e Samsung, altri 3 brand che potrebbero beneficiare, almeno in certi mercati come quello italiano, di un boost nelle vendite e in quanto a immagine.

A margine riportiamo anche la nota dei Sindacati, che esprimono solidarietà a FCA in merito alle polemiche sorte nelle scorse ore su un possibile sciopero dei lavoratori dello stabilimento di Melfi.
“È incredibile che in una fase così delicata del gruppo FCA, a partire dello stabilimento di Melfi, qualcuno proclami lo sciopero su di una vicenda che nulla ha a che fare con il lavoro e con i lavoratori. Mentre alcuni lavorano quotidianamente affinché si possano costruire le basi per il futuro industriale dello stabilimento di Melfi, alla luce del nuovo piano industriale presentato dall’A.D. Marchionne il 1 giugno 2018, altri – sedicenti sindacati – per mera pubblicità giochino sulla pelle e sul futuro dei lavoratori.
Fortunatamente, i lavoratori di Melfi, oltre ad aver dimostrato negli anni di essere persone serie, hanno quella maturità e quella responsabilità di affermare attraverso il loro impegno quotidiano che questo fantomatico sciopero, oltre a ledere l’immagine risulta essere fuorviante rispetto alle problematiche vere – ovvero il lavoro – che da sempre rappresenta il fulcro e l’obiettivo nobile di ciascuna vera organizzazione sindacale affinché si possa affermare che il lavoro è davvero un bene comune”.
FIM UILM FISMIC UGLM

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