Citroen 2 Cavalli

Operazione nostalgia sulla 2 Cavalli
Il successo mondiale di Fiat 500 e prima ancora della Mini by BMW hanno consacrato il fenomeno del ‘revival automobilistico’. Tanto che Volkswagen ha deciso di ribattezzare il nuovo Beetle per il mercato italiano Maggiolino.
Così nemmeno i francesi sono stati a guardare e la Citroen ha rispolverato il nome DS, riuscendo a formare una linea fatta per ora dalla DS3 e DS4.
All’elenco manca un’icona della storia dell’automobilismo: la Citroen 2 Cavalli. Data come “guest star” al Salone di Parigi 2010 grazie alla concept C-Cactus che, modello ideato come tipico prototipo d’immagine da sfoggiare al salone.

50 anni di successi sulla 2 Cavalli
Da semplice amarcord, destinato a ridotti volumi di produzione, l’introduzione sul mercato di vetture ispirate a successi del passato è divenuta autentica linfa vitale per i bilanci di molte case automobilistiche. Guardando al passato, alle utilitarie più rappresentative dell’ultimo mezzo secolo, non si può certo tralasciare la mitica Citroen 2 Cavalli (o Deux Chevaux, per i francofoni). Questa vettura, nata sotto forma di prototipo nel lontano 1939, la 2 Cavalli ha attraversato intere decadi di storia europea: basata su intuizioni geniali, votata a semplicità, razionalizzazione dei costi di produzione e affidabilità, rimane tutt’ora un piccolo capolavoro di ingegneria. Senza contare un aspetto fondamentale, un altro punto di forza che non si trova nelle schede tecniche: la simpatia.

Come potrebbe essere la nuova Citroen 2 CV
Noi di Infomotori avevamo presentato una elaborazione grafica di come potrebbe apparire la nuova 2CV.
A dire il vero l’andamento della fiancata è già piuttosto simile tra 2 Cavalli e C3, mentre il lavoro dovrebbe concentrarsi su muso e coda, in modo da conferire personalità alla vettura aumentandone l’appeal. I fari anteriori sfoggiano una forma elaborata, pur conservando una parte circolare atta a ricordare “gli occhini” dell’originale 2 Cavalli. Le luci posteriori sono composte da un’elegante fila di led, a sviluppo verticale. Il tetto ovviamente è in tela, capace di scorrere elettricamente come sulla Citroen Pluriel. Per quanto concerne l’abitacolo ci piace immaginarlo luminoso e colorato, ricco di portaoggetti e molto pratico.
Le motorizzazioni? Da prendere dal banco motori della DS3: il benzina non dovrebbe andare oltre il 1.4 VTi, al quale abbinare magari una versione ibrida.
Ed in fatto di efficienza, contenimento dei consumi e riduzione delle emissioni, il diesel non potrebbe non essere il 1.6 e-HDi capace di emissioni di CO2 inferiori ai 100 g/km.
Cosa pensate della 2 Cavalli ibrida immaginata da Infomotori.com!

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