Autodromo Monza

La storia del Circuito di Monza
Quando si nomina Monza, non si può non associare il famosissimo Autodromo, dove si corre il Gran Premio d’Italia, valevole per il campionato mondiale di Formula 1. La storia del circuito che nasce all’interno del Parco di Villa Reale, comincia nel lontano 1922 quando, dopo il primo Gran Premio d’Italia disputato a Brescia, ci si rese conto che era necessaria la realizzazione di un circuito permanente per favorire un migliore sviluppo della nascente industria automobilistica italiana. Per celebrare il 25simo Anniversario della nascita del Club Automobilistico di Milano. La S.I.A.S (Società Incremento Automobilismo e Sport) fu creata per organizzare la costruzione e la realizzazione della struttura, che fu fondata interamente con capitali privati. La pista fu progettata dall’architetto Alfredo Rosselli e realizzata in tempi record: solamente tre mesi. La prima gara ufficiale fece subitto registrare un afflusso di oltre 100.000 spettatori, superando ampiamente le aspettative degli organizzatori. La prima pietra fu posta da Vincenzo Lancia e Felice Nazzaro alla fine di febbraio del 1922, e al termine dei lavori che ebbero qualche piccolo problema e dei ritardi legati alla valutazione artistica e paesaggistica, venne alla luce il terzo circuito dopo Brooklands e Indianapolis. La pista fu completata ad Agosto e fu aperta al pubblico a Settembre, su un’area di ben 340 ettari e con 10 chilometri di pista a disposizione.

L’evoluzione del circuito brianzolo
Dalla sua nascita, l’autodromo, salvo durante il periodo delle guerre ed in alcune edizioni (Livorno 1937; Milano 1947; Torino 1948; Imola 1980); ha sempre ospitato il Gran Premio d’Italia. Collocato in uno scenario unico al mondo dal punto di vista naturalistico, il Parco di Monza, l’autodromo vive non solo in funzione del suo evento principe (Gran Premio di Formula 1), ma durante l’anno favorisce l’organizzazione di avvenimenti e meeting en plein air, a carattere espositivo, di intrattenimento e musicale. Al suo interno presenta una struttura completa che può offrire un ristorante con 350 coperti, un self-service da 160 posti e due bar; uno sportello bancario ed un ufficio informazioni, aperti durante le principali manifestazioni, negozi di abbigliamento sportivo e tecnico e una libreria specializzata con edizioni internazionali molto rare. La pista di Monza negli anni ha subito diverse modifiche, soprattutto dovute a problemi di sicurezza. Già negli anni 30, dopo l’incidente di Emilio Materassi (1928) che costò la vita a 29 spettatori ed allo stesso pilota, vennero disputate delle corse su circuiti “alternativi”, quali l’anello ad alta velocità, o il “Circuito Florio”, composto dalla curva sopraelevata sud e da una parte del circuito stradale, costellato di chicanes quasi improvvisate. Nel 1945, appena dopo la guerra, l’autodromo era completamente inagibile e le prime gare vennero disputate su altre circuiti come quello della “Fiera di Milano” o di Livorno. Ma a Monza si era già all’opera per la ricostruzione e nel 1948 venne inaugurato il nuovo circuito, lungo 6300 metri, composto essenzialmente di un tracciato stradale.

Il circuito di Monza dagli anni ’50 ad oggi
I grandi cambiamenti per alla pista arrivarono nel 1955 quando il tracciato stradale venne radicalmente modificato con la realizzazione di un nuovo anello ad alta velocità a curve sopraelevate. La pista riacquistò così la forma originale del 1922 anche se la sopraelevazione dell’ovale diventò decisamente molto più elevata; sul tracciato completo si corsero i Gran Premi 1955, 1956, 1960 e 1961 e due edizioni del “Trofeo dei due mondi” (1957 e 1958). In realtà, anche nel 1962 le prime prove del Gran Premio d’Italia di Formula 1 vennero disputate sul circuito completo anche se poi la corsa si svolse sul solo tracciato stradale. L’evoluzione tecnica e meccanica delle vetture e quella delle gomme fecero diventare inutilizzabile la sopraelevata che, dal 1973 cadde praticamente in disuso. La ricerca della maggiore sicurezza, poi, ha fatto il resto con la realizzazione di alcune varianti per tagliare una tracciato che arrivava a far registrare una media di oltre 240 km/h. In occasione del Gran Premio d’Italia del 1972, fecero la loro prima comparsa due varianti, una sul rettifilo di partenza ed una che tagliava fuori la velocissima curva del Vialone. Da allora ad oggi poco è cambiato se non la conformazione delle due curve di Lesmo e della curva Grande. Nel 2000 è stata modificata anche la prima variante, ora molto più secca, ma la forma del circuito è più o meno sempre la stessa. Come detto in precedenza, l’autodromo di Monza è da sempre teatro di moltissime manifestazioni, e le gare in programma quest’anno sono moltissime. Le più importanti sono sicuramente il 47° Trofeo Formula Monza 2K11, il Campionato Mondiale SBK, la 59° Coppa Intereuropa, il GT Open Inernational, il W.T.C.C., e il 9° Monza Rally Show. Ovviamente la manifestazione di punta resta sempre il Gran Premio Santander d’Italia, valevole per il Campionato Mondiale di Formula 1. Giunto alla sua 82° edizione, il Gran Premio, si svolgerà come sempre nel mese di settembre, rispettivamente nei giorni 9-10-11.

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