Speciale: Fiat – GM

Fiat Auto torna a viaggiare da sola con dentro il serbatoio la bellezza di 1,55 miliardi di euro senza aver deteriorato eccessivamente i rapporti con gli americani della General Motors, con cui il colosso torinese ha in piedi diversi progetti in comune.
Un risultato estremamente positivo per entrambe le parti e soprattutto per la nostra industria automobilistica, che torna libera con una grande voglia di riscatto e diverse frecce nel suo arco: Fiat Croma ed Alfa Romeo Brera in primis che debutteranno al Salone di Ginevra ai primi di marzo. A seguire la nuova Alfa 156 (la 157) e soprattutto la nuova Fiat Punto che da novembre dovrà macinare i sassi per portare soldi in cassa e conquistare preziose quote di mercato che gli stranieri hanno sottratto in Italia e soprattutto andare in conquista in Paesi come Francia, Spagna e Germania dove la nuova Punto firmata Giugiaro ha ottime chance di vittoria.
Lo “scontro” fra Fiat e GM è stata sicuramente la telenovela finanziaria delle ultime settimane, ma alla fine la conclusione è arrivata e per il Gruppo Fiat si tratta certamente di un lieto fine. General Motors, infatti, pagherà a Fiat 1,55 miliardi di euro per risolvere il cosiddetto “Master Agreement”, inclusa la cancellazione della put option, lo scioglimento di tutte le joint venture e la restituzione a Fiat della partecipazione del 10% di GM nella Fiat Auto Holdings.

Secondo l’ accordo, GM potrà continuare a usare alcune tecnologie diesel Fiat e acquisirà una quota del 50% dello stabilimento di Bielsko Biala (Polonia), dove si producono i motori diesel 1,3, così come il 50% della proprietà intellettuale della tecnologia Jtd. Gm continuerà inoltre ad avvalersi per la gran parte delle sue necessità in Europa dei motori prodotti nello stabilimento Fiat di Pratola Serra. Allo stesso tempo, nonostante la comproprietà della tecnologia Jtd, la GM non potrà produrre al di fuori dell’Europa motori Jtd diesel destinati all’ importazione in Europa, evitando così il pericolo di concorrenza diretta ai modelli italiani.
Dal punto di vista societario, quindi, il divorzio è completo, ma Fiat e GM continueranno a sostenere lo sviluppo congiunto delle attuali piattaforme e il gruppo italiano in particolare continuerà a vendere supporto ingegneristico agli americani per lo sviluppo di tecnologie diesel.
Giunto dopo un’estenuante trattativa, l’accordo è destinato a diventare operativo in tempi molto rapidi: Gm pagherà a Fiat 1 miliardo di euro immediatamente e il rimanente dopo il completamento dello scioglimento delle joint venture, previsto entro 90 giorni, per evitare ogni potenziale disturbo ai rispettivi business.

Il commenti dei protagonisti
Parlando alla stampa, Luca Cordero Montezemolo ha ringraziato l’amministratore delegato Sergio Marchionne che ha condotto la trattativa nelle ultime settimane e ha quindi fatto il punto della situazione: “Adesso siamo di nuovo un’azienda tutta italiana. Senza accordo avremmo esercitato la put fin dai prossimi giorni. Dal 2000 ad oggi l’intesa ha portato grandi benefici sia alla Fiat sia alla GM, ma nel contesto del mercato odierno era diventata troppo limitativa per lo sviluppo di Fiat Auto. Ora finalmente torniamo a parlare di prodotto. Se non si fosse arrivati ad un accordo, Fiat e GM avrebbero avuto davanti una lunga litigation, perchè da questa settimana avremmo iniziato le pratiche per l’esercizio del put ed avremmo avuto davanti un periodo molto difficile”. L’accordo consente al gruppo italiano di avere “libertà di azione, una situazione finanziaria sotto controllo in funzione di due mliardi di dollari (…) Ora focalizzeremo l’attenzione in una Fiat tutta italiana e questo permetterà all’amministratore delegato di districare i marchi l’uno dall’altro per una funzione razionale sul mercato di prodotti diversi, clienti diversi, posizioni diverse ed attività diverse”.
Sulla stessa linea si è espresso anche Marchionne: “Abbiamo acquisito la libertà assoluta di sviluppare il nostro futuro. L’accordo risolve tutti i problemi. (…) Continueremo a lavorare con General Motors sulle cose che riteniamo utili”.

Parole di apprezzamento, naturalmente, sono venute anche dalla famiglia Agnelli, mentre per il Vice Presidente di General Motors Rick Wagoner, quello siglato rappresenta un “leale ed equo accordo che metterà in grado entrambe le aziende di mantenere un elevato livello di sinergie e risparmi, nell’ ambito di un approccio più focalizzato che dà a ciascuna delle compagnie più libertà di movimento nel contesto più competitivo che ci troviamo oggi tutti ad affrontare”.
John Devine, direttore finanziario della GM, ha invece commentato i cinque anni di alleanza: «la relazione con Fiat, nonostante i cambiamenti del Master agreement, che abbiamo contestato, ha prodotto risultati positivi. Le joint venture hanno prodotto un risparmio non indifferente a livello di costi».
Banche e Governo applaudono
Parole di apprezzamento per l’accordo raggiunto sono venute anche da diversi esponenti politici e dallo stesso Governo.
Dalle Banche, assai interessate alle sorti della Fiat, sono giunti apprezzamenti e dichiarazioni di fiducia all’operato dei vertici dell’impresa torinese che fanno ben presagire per il prossimo futuro in cui gli stessi istituti di credito dovranno decidere se convertire i loro debiti in azioni Fiat o dare anche credito ed aspettare che i vertici Fiat rilancino la divisone Auto, segnalando che il Gruppo Fiat nel suo complesso dovrebbe già nel 2005 chiudere con un lusinghiero utile d’esercizio.
La doppia strategia: più modelli, meno costi
E ora che cosa farà la Fiat? Non c’è neppure il tempo di digerire la faticosa trattativa per il divorzio con GM che la domanda sul futuro arriva puntuale a Montezemolo e a Marchionne. E sebbene Torino riacquisti la libertà di movimento, la strada, almeno per il futuro più immediato, sembra obbligata: terminare la lunga marcia del risanamento del comparto auto, che pesa per il 42% dei ricavi e che è ancora la parte debole di tutto il gruppo.

La riscossa parte quindi dal prossimo Salone di Ginevra che si aprirà il 3 marzo e nei prossimi 24 mesi Fiat Auto ha in programma una valanga di novità che dovranno assolutamente rilanciare l’industria automobilistica nazionale che dovrà essere sostenuta dagli italiani (forse un po’ troppo esterofili) e soprattutto dagli europei perché il rilancio della Fiat passa per il Vecchio Continente per poi consolidarsi anche in Cina ed India dove la nostra Casa dovrà essere protagonista alla pari delle sue rivali europee.
Un grosso in bocca al lupo a tutti gli uomini e donne Fiat dalla redazione di Infomotori.com !

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