Effetto ecoincentivi: cala il Co2

L’effetto ecoincentivi sembra proprio giovare alla situazione economica e ambientale italiana. Dopo la buona notizia dell’andamento in positivo per le immatricolazioni di marzo, l’Unrae pubblica i dati riguardo le emissioni di Co2 e le confronta con quelle dello scorso anno. E i numeri parlano chiaro ancora una volta. Le nuove auto immatricolate nel corso del mese di marzo emettono una media ponderata di 138 grammi/km di CO2, 7 punti in meno rispetto ai valori rilevati nell’analogo mese dello scorso anno (145 gr/km). Gli analisti dell’UNRAE – l’Associazione delle Case automobilistiche estere – hanno preso in esame il valore medio ponderato di CO2 di tutte le vetture immatricolate nel corso del marzo 2009, andando a confrontarlo con quello delle vetture immatricolate nel marzo del 2008. La riduzione è significativa e indica un positivo avvicinamento ai valori medi richiesti dall’Unione Europea per il 2012, confermando la validità dell’iniziativa presa dal Governo non solo come sostegno del mercato colpito dalla crisi, ma anche e soprattutto come azione tesa al miglioramento ecologico del nostro Paese. “In questa ottica – afferma Gianni Filipponi, Segretario Generale dell’UNRAE – le misure prese devono essere di lungo periodo e riguardare lo spettro più ampio possibile del mercato, per avere effetti ancor più significativi in termini di minori emissioni”.

Gli ecoincentivi, dunque, stanno raggiungendo due obiettivi su tre: sostenere il mercato dell’auto nuova presso i privati grazie al significativo contributo alla rottamazione allargata alle auto con motori Euro 2 immatricolati entro il 31 dicembre del 1999 e migliorare in modo sensibile il livello delle emissioni di CO2, grazie anche al significativo incremento delle vendite di vetture di piccole dimensioni e di quelle a minimo impatto ambientale.
Gli incentivi, al contrario, non stanno avendo praticamente alcun effetto su due importanti aree di mercato: le auto aziendali ed i noleggi. Questi due importanti settori hanno invece bisogno di essere maggiormente coinvolti nell’opera di “pulizia” dell’aria che respiriamo, costituendo circa il 30% dell’intero mercato nazionale dell’auto nuova.

Dai dati viene anche evidenziato che nella suddivisione per regione delle emissioni di CO2, le regioni del sud appaiono quelle che hanno ottenuto i miglioramenti più significativi, grazie anche alla notevole diffusione di auto appartenenti ai segmenti più piccoli e delle motorizzazioni diesel che, come noto, consumando di meno, emettono anche meno CO2. Situazione opposta, invece, per quelle regioni che, avendo escluso da qualsiasi forma di incentivazione le vetture diesel, non stanno cogliendo tutto il potenziale positivo degli incentivi al rinnovo del parco.

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