Casey Stoner sul divorzio da Honda: Marquez si sentiva minacciato da me

La MotoGP 2015 si era aperta con una Honda in crisi, forse anche a causa di un Dani Pedrosa che per operarsi di sindrome compartimentale aveva dovuto saltare alcuni appuntamenti. Da subito si è pensato al sostituto ideale, ovvero Casey Stoner: l’australiano infatti aveva provato l’RC-213 in occasione dei test invernali a Sepang, facendo registrare ottimi tempi. In molti, però, avevano pensato che Stoner si sarebbe ben guardato da tornare in MotoGP, anche se solo per un weekend.
Invece era stato proprio il canguro a chiedere alla Honda di correre al posto di Pedrosa ad Austin, dove durante la carriera non aveva mai gareggiato. Il sonoro “no” della Honda ha quindi fatto il giro del mondo in poche ore, anche considerato che la spiegazione è stata che “Stoner non è in forma, bisogna pianificare un suo ritorno con più calma”. Scegliendo – oltretutto in un momento di crisi- il trentaquattrenne Aoyama che, difficile aspettarsi di meglio, ha collezionato un 11° posto ad Austin ed un ritiro sia in Argentina che a Jerez, in Spagna.
Ora che il contratto con Honda HRC è scaduto e che Casey Stoner è ritornato in Ducati -al momento come tester e uomo immagine- è stato l’australiano stesso a raccontare la controversia in un’intervista a Motosprint che riportiamo qui:
“Sapevo di avere la velocità per sostituire in maniera adeguata Pedrosa: Durante i test a Sepang, nel mese di febbraio, ho corso a un ritmo che è stato molto vicino a quello della gara, abbastanza buono per stare con i primi. Fondamentalmente ho avuto lo stesso passo di Dani, che poi ha vinto il Gran Premio nel 2015”
Anche perché, effettivamente, è difficile pensare ad un Casey Stoner che ha voglia di tornare nella classe regina per farsi dare la paga un po’da tutti.
“Mi sentivo pronto per Austin. Nakamoto si è detto dispiaciuto, ma si è assunto lui la responsabilità di decidere per una soluzione diversa. A questo punto, allora, credo che qualcun altro gli abbia messo pressione per non farmi correre. Qualcuno non voleva vedermi in gara”
 
A questo punto, se da Sepang in poi non fosse successo assolutamente nulla, si potrebbe ancora dire che Stoner ha il dente avvelenato, ma se l’australiano -che non ama Valentino Rossi- si è voluto liberare raccontando queste cose, allora il Marc Marquez spensierato e sorridente è davvero uno scherzo al quale avevamo creduto tutti.
“Credo che Marquez e il suo entourage si sentissero minacciati da me” Ha continuato Stoner “Non so perché, ma è quello che ho avvertito. Nei test che facevo per la Honda provavo novità che avrebbero potuto essere d’aiuto ai piloti, ero lì per aiutare Marc. Alla fine però il pilota numero uno è quello a cui devi stare dietro. Non ho rancore per la Honda. Ho grande rispetto per il vice presidente HRC, Shuei Nakamoto. Sono sicuro che il nostro rapporto non si è rovinato e che andremo ancora d’accordo”. 

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