Harley-Davidson V-Rod: provata su strada la più discussa delle Harley

Harley-Davidson V-Rod Muscle è qualcosa di unico, perfino all’interno della gamma H-D rappresenta qualcosa di particolare, anche se resta inequivocabilmente Harley.
La V-Rod è infatti l’unica H-D raffreddata a liquido, con un motore nato dalla collaborazione con Porsche… altra casa famosa per i suoi motori raffreddati ad aria. Eppure proprio da queste due realtà è nato il tanto discusso bicilindrico, che è restato un unicum nel panorama Harley, forse anche per tranquillizzare i tanti seguaci della casa americana che temevano venisse snaturata l’essenza stessa della loro amata bicilindrica.
La V-Rod però resta essenzialmente Harley: bassa, cattiva, affascinante… esagerata. 
Ma partiamo proprio dal motore: la base di partenza è il VR1000 Revolution che Harley utilizza nelle corse, fornito di iniezione elettronica, doppio albero a camme e, come detto, raffreddamento a liquido che permettono ai 1250 cc del bicilindrico a V di 60° di produrre 122 cavalli e 115Nm di coppia, facendo del Revolution il più potente motore Harley attualmente in produzione. 
Il telaio idroformato cerca di imbrigliare la straripante potenza di questa V-Rod, coadiuvato da una forcella upside down da 43 mm di chiara ispirazione racing e, soprattutto, da coperture 120/70 R19 all’anteriore e una spaventosa 240/40 R18 al posteriore. I 307 kg in ordine di marcia vengono fermati da un doppio disco anteriore Brembo con Abs mentre la frizione antisaltellamento, anch’essa derivata dalle corse, agisce su un cambio a sei rapporti. La sella è posta a soli 705 mm da terra, il manubrio e le pedane sono avanzate e tutto è ridotto alla massima semplicità, come dimostrano le frecce a led incastonate negli specchietti retrovisori e lo splendido gruppo ottico che resta racchiuso nella cornice del parafango posteriore. Tanta tecnologia ed esclusività, però, incide parecchio sul prezzo finale: 19.300 euro la versione nera, ma distinguersi tra chi si distingue ha un costo…
 
Harley-Davidson V-Rod Muscle: prova su strada
Eravamo stati avvisati: o la si ama o la si odia. Personalmente abbiamo passato tutte le fasi, anche se non siamo arrivati ad amarla… ma si sa, qui è questione di gusti.
In ogni caso ci avviciniamo alla V-Rod con un certo timore reverenziale e per prendere la mano evitiamo di buttarci subito nel traffico. Ottima scelta, perché la V-Rod ha bisogno innanzi tutto di essere conosciuta e capita prima di essere apprezzata. Anzi, per dirla tutta, i primi metri sono stati sinceramente imbarazzanti. Manubrio e pedane sembrano a una distanza siderale, non si riesce a curvare, si fatica a fermarsi e appena di gira il gas, con qualunque marcia inserita, si viene catapultati in avanti… insomma, bisogna imparare a guidare la V-Rod, una sfida interessante… Così la nostra prova ricomincia ogni mattina per un po’ di giorni, e piano piano si comincia a capire come stare seduti, come affrontare le curve (la gomma dietro è tanto bella ma in quanto ad agilità non aiuta di sicuro!), come gestire il motore e come fermarsi… sembra di dover addomesticare una belva selvatica, che è una fatica, ma vuoi mettere la soddisfazione!?! E infatti una volta “diventati amici” la V-Rod mostra tutto il suo fascino, che non è solo estetico. Certo, la posizione di guida resta un po’ estrema, il misto stretto e la città sono ambiti dove si punta a sopravvivere, ma quando si viaggia sulle statali o ci si lancia in accelerazioni brucianti ai semafori la V-Rod regala emozioni uniche. In effetti l’anima dragster di questa Harley non ci vuole molto a coglierla, un po’ di più a gestirla. Soprattutto in frenata, che malgrado tutto resta uno dei punti dolenti di questa moto. L’Abs impedisce di bloccare le ruote, ma il suo intervento è fin troppo invasivo e talvolta si ha addirittura la sensazione che lo spazio di frenata si allunghi (e non è una bella sensazione).
Però rispetto alle “sorelle” (o forse dovremmo dire sorellastre?) la V-Rod ha anche dei vantaggi, come per esempio la pressoché totale mancanza di vibrazioni, il motore che non scalda in maniera eccessiva (anche se bisogna fare attenzione ai bellissimi scarichi) e soprattutto un motore che non finisce mai. Se volete provare a “tirare” le marce assicuratevi di avere un rettilineo sufficientemente lungo, meglio ancora se un aeroporto…
Alla fine la V-Rod non ci ha conquistato del tutto, ma resta senza dubbio una delle moto più affascinanti che abbiamo avuto la possibilità di provare. Proprio il tanto discusso motore è senza dubbio il punto di forza di questa moto, e ci piacerebbe davvero molto poterlo vedere all’opera su una ciclistica che aiuti maggiormente nel gestire tanta coppia e potenza e chissà, con un po’ di pazienza…
 
Abbigliamento utilizzato per la prova:
Giacca: Spidi Netforce h2out
Pantaloni: Spidi Snap in tessuto
Guanti: Spidi Trophy H2out
Stivali: Stylmartin Delta
Casco: X-Lite X702

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