Volvo V50 facelift – Long Test Drive

La prova corta col D5 da 180 CV Tra Bologna e San Marino ci siamo divertiti a strizzare un po’ Volvo V50 dotata dell’eccellente D5 da 180 CV. All’interno non vi è stata una rivoluzione naturalmente, semplicemente qualche dettaglio è stato migliorato ed effettivamente la presenza di qualche vano portaoggetti in più sopperisce alle mancanze della precedente versione. Le sedute sono come sempre comode e sufficientemente contenitive, particolarmente interessante è poi il sistema per bambini nei sedili posteriori, capaci di sostituire seggiolini vari, con tanto di adeguamento degli airbag a tendina (più lunghi di 6 cm). A livello dinamico V50 si comporta bene, il D5 montato su questa SW va che è un piacere, risponde come pochi garantendo una guida sobria e giudiziosa, ma al contempo dinamica e reattiva. I sorpassi sono facili, lo sterzo è morbido, il cambio manuale ben calibrato, i regimi bassi non sono un problema, coppia e cavalli sembrano disegnati ad hoc per questa vettura, così come in curva non si notano rollii accentuati o eccessive oscillazioni del corpo macchina. La prova lunga col 2.0D da 136 Non paghi, abbiamo deciso di sottoporre al Long Test Drivedi Infomotori.com anche la versione dotata del motore 2.0 turbodiesel, capace di 136 cavalli e 320 Nm a 2.000 giri. Non più uno scarso centinaio di chilometri ma quasi 2.000 che ci hanno permesso di apprezzarne le notevoli virtù ed i consumi contenuti (per la sua classe di appartenenza) Molto meno vivace del D5, immaginerete: niente di più falso. Certo il divario al banco prova non si può nascondere, ma dobbiamo ammettere di essere stati sorpresi dalla vivacità e dalla prontezza di risposta di questo 2.0 D. Grintoso ai bassi regimi, con un allungo ottimo, ben assecondato dal precisissimo cambio manuale a sei marce che nei rapporti più bassi privilegia il brio, in previsione di un impiego a pieno carico.

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