Ambiente e sicurezza: Dal 1 luglio ci vuole il patentino

Entrerà in vigore il 1 luglio 2004 l’obbligo del patentino per i minorenni alla guida dei ciclomotori non in possesso della patente per moto A1.
Per ottenerlo è necessario frequentare un corso e quindi superare con successo un esame. I corsi possono essere frequentati presso le scuole secondarie che li hanno attivati oppure presso le autoscuole.

I corsi
Nel primo caso sono previste 20 ore di lezione (4 sulle norme di comportamento, 6 per la segnaletica e altre norme di circolazione, 2 sul rispetto della legge e 8 sull’educazione alla legalità), mentre nel secondo caso i corsi hanno una durata di 12 ore, in quanto non vengono effettuate le 8 ore di educazione alla legalità.
In entrambi i casi è ammesso un massimo di 3 ore di assenza su 12 (quelle relative alle lezioni di educazione alla legalità non vengono considerate), oltre le quali sarà necessario ripetere il corso.

Sono ammessi alla frequenza dei corsi scolastici anche i tredicenni, a condizione che compiano 14 anni entro la fine dell’anno scolastico 2003-2004, mentre dovranno rivolgersi necessariamente alle autoscuole i minori che non frequentano un istituto scolastico oppure gli studenti di scuole che non hanno attivato i corsi.

L’esame finale
Per sostenere l’esame è necessario presentarne richiesta in carta semplice all’ufficio provinciale del Dipartimento dei trasporti terrestri. La domanda deve essere controfirmata dal genitore o da chi ne fa le veci, con allegate una fotocopia del suo documento di identità e le ricevute dei versamenti per le marche virtuali e per i diritti della Motorizzazione.

L’esame si articola in una prova scritta di 30 minuti con un questionario composto da 10 domande del tipo verofalso. Per ogni domanda sono proposte tre risposte, ciascuna delle quali può essere vera o falsa. Per ottenere il patentino è necessario non commettere più di quattro errori. Da cinque in su è necessario ripetere l’esame, cosa possibile – entro un anno – senza bisogno di frequentare nuovamente il corso.

Promossi
Superato l’esame, il sospirato “patentino” viene rilasciato immediatamente, ma una volta in sella i minorenni dovranno sempre avere con sé un documento di riconoscimento ufficiale, in quanto esso da solo non è un documento di riconoscimento valido.
In caso di infrazione al codice stradale non è prevista la perdita di punti, ma solo per il momento: già dal prossimo anno, infatti, il concetto della patente a punti potrebbe essere applicato anche ai minorenni alla guida del ciclomotore.

Quanto costa
Il corso è gratuito se frequentato presso le scuole, a pagamento nelle autoscuole. L’esame costa invece 30,99 euro, da pagare attraverso un versamento di 10,33 euro sul cc postale n.9001 (esami per conducenti di veicoli a motore) e altri due, sempre di 10,33 euro ciascuno, sul cc postale 4028 (assolvimento dell’imposto di bollo relativa alla domanda e assolvimento dell’imposta di bollo relativa al certificato rilasciato dal Dipartimento dei trasporti terrestri).
Nel caso l’esame non venga superato, i primi due versamenti vanno ripetuti, ma non il terzo: viene infatti rilasciata una ricevuta da utilizzare per una nuova richiesta di esame.

Cosa si rischia
Per i minorenni alla guida di ciclomotori senza il patentino è prevista una multa di 516 euro e il fermo amministrativo del veicolo per 2 mesi.

Un inizio controverso
Per la sicurezza stradale in Italia si tratta di una vera e propria rivoluzione, dal momento che d’ora in avanti tutti i conducenti di veicoli a motore, qualunque sia la sua tipologia o potenza, dovranno aver dimostrato di conoscere le regole fondamentali del codice della strada.
Tuttavia, a poche settimane dall’introduzione dell’obbligo del patentino, non mancano le voci critiche, secondo le quali sarebbero troppo pochi i minori che hanno già ottenuto il sospirato documento, anche a causa della difficoltà da parte delle scuole nell’attivare i corsi.

Preoccupazioni, queste, tutt’altro che infondate: secondo l’Associazione Nazionale Ciclo Motociclo e Accessori, entro la scadenza del 1° luglio si potranno “patentare” al massimo 150-200 mila ragazzi, su un milione circa di utenti coinvolti.
Il Ministero dell’Istruzione ha attivato almeno un corso per il patentino in oltre il 70% delle scuole, ma questo non ha consentito di rispondere pienamente alla domanda: sempre secondo l’Ancma, infatti, sono numerose le segnalazioni di ragazzi che non hanno avuto accesso ai corsi per i motivi più diversi, quali ad esempio corsi effettuati solo al terzo anno e non per il primo e secondo, ragazzi estratti a sorte per la partecipazione o la richiesta di contributi alle famiglie, contro le indicazioni della legge.

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