La prossima auto sarà benzina, diesel ed elettrica

Secondo un recente sondaggio di Infomotori su Facebook, sembra proprio che la maggior parte degli italiani preferisca ancora le auto a benzina o diesel. Tutti parlano di auto elettriche, ibride plug-in, ibride leggere, ma gli italiani (ed i lettori di Infomotori sono per loro natura gli italiani più attenti alla mobilità) quando gli si chiede quale sarà la tua prossima auto ti rispondono per tre quarti a benzina o in subordine a gasolio!

Evidentemente l’aumento dei prezzi delle auto nuove ed usate, i tempi di consegna più lunghi e l’erosione dei redditi dovuti all’aumento dell’inflazione e del costo dell’energia, portano gli automobilisti della nostra Penisola ad essere prudenti e non cambiare la strada nota per quella ancora troppo confusa con politici, giornalistici, esperti (veri o presunti) che dicono tutto e l’opposto di tutto col risultato che se non capisco mi fermo ed aspetto!

Dietro alla regina Benzina si è piazzato il Diesel che nonostante il crollo delle immatricolazioni resta sempre un cavallo noto a tutti coi suoi pro e contro. La elettrica pura vince il campionato del quarto dei voti restanti superando sia le ibride senza cavo sia il GPL che sta risalendo la china più per le disgrazie altrui (leggasi metano) che meriti propri.

Le ibride plug-in sono decisamente poco apprezzate costando di più e non risolvendo alla fine nulla perchè non sono ad emissioni zero e quindi nel 2035 non ci saranno più nei listini ed in più mettere batterie aggiuntive per fare al massimo 100 km costa tantissimo ed aumenta pure il peso complessivo, oltre ad essere osservata speciale da parte della Commissione Europea poichè i consumi dichiarati dalle Case costruttrici per litri/100 km sono bassissimi perchè considerando che le ibride plug-in abbiamo sempre la batteria piena al 100% e vadano nel ciclo WLTP molto molto tranquillo…
In realtà sempre più persone mostrano perplessità sul fatto che chi compra una plug-in abbia tempo e voglia di caricare sempre la batteria (specie se è aziendale ed al collaboratore non cambia nulla in denaro se carica elettrico o usa la benzina), ma certamente dal distributore il pieno di carburante è più veloce di quello elettrico (parlando sempre di ibride plug-in con caricatori interni che stanno fra i 3 ed i 7,5 kW).

Metano sempre più messo dietro la lavagna per colpa dei rincari energetici, tanto da rischiare di essere superato dall’idrogeno che al momento in Italia vanta solo tre stazioni di servizio (Provincia di Milano, Venezia e Alto Adige).

Sinceramente il sondaggio non ha stupito la redazione di Infomotori.com poichè se da un lato la stragrande maggioranza vorrebbe passare all’elettrico alla fine la scelta ricade su soluzioni più conservative anche in coloro che potrebbero affrontare il passaggio causa delle fake news dilaganti (il nostro Andiamo Elettrico sta pubblicando la seconda edizione delle 10 false credenze delle auto elettriche) e soprattutto di una scarsa programmazione a favore della transizione ecologica, penalizzata dalla stessa scarsità del prodotto.

Lo stesso fatto che l’auto elettrica più venduta in Europa a febbraio sia stata una Tesla Model Y e che lo stesso mercato elettrico italiano veda a marzo in vetta alla classifica la Tesla Model Y che fa arrossire le inseguitrici Fiat 500 e l’uscente Smart Fortwo fa capire che gli italiani vogliano tre cose da un’auto elettrica: autonomia, prezzo competitivo e consegna veloce! Tesla Model Y (come la berlina Model 3) assicurano tutti e tre gli elementi uniti a prestazioni importanti con prezzi che continuano a calare mentre i loro competitor li alzano non avendo la stessa capacità produttiva e competitività nel campo elettrico. Le stesse consegne sono incredibilmente veloci rispetto agli avversari che soffrono ancora la scarsità di molte componenti ed i prezzi ribassati di Tesla stanno mettendo a disagio persino i cinesi.

Per elettrificare l’Italia non possiamo però affidarci alla sola statunitense Tesla che comunque chiede circa 40.000 euro per la sua berlina che con gli incentivi scende sui 37.000 euro che sono un bel prezzo per il veicolo ma chi oggi guida una vettura a gasolio euro 0,1,2 o 3 non può pensare di vendere la sua vettura e passare ad un tale budget, potendo invece puntare su un acquisto rateale di una vettura da circa 15.000 euro che però oggi in Italia non esiste con motore elettrico.

Insomma il sondaggio di Infomotori conferma la concretezza degli italiani che vorrebbero anche guidare una vettura elettrica ma fino a che i valori non scenderanno la scelta immediata è di tenersi la vettura o passare ad un usato più fresco a benzina o diesel se si fa tanta strada, anche se poi l’italiano medio percorre 30 chilometri al giorno ed usa la vettura per non più di trenta minuti…

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