Mazda3 Facelift – Test Drive

Mazda3 Facelift – Test Drive. Sardegna – Mazda ci ha abituato a scelte controcorrente, premiate da ritmi di crescita in netta controtendenza rispetto al resto del mercato. Basti pensare al lancio della roadster a due posti MX-5, nel 1989, quando il segmento pareva avere perso tutto il suo appeal, od all’utilizzo esclusivo nel panorama automobilistico del motore rotativo Wankel Renesis.
Altro debutto col botto in casa Mazda con un prodotto fuori dagli schemi è stato quello di Mazda3, una compatta spaziosa in grado di confrontarsi ad armi pari con le storiche protagoniste europee del segmento. Il suo successo è andato oltre ogni più rosea previsione: 222.000 esemplari venduti in Europa (best seller di Mazda Motor Europe), oltre 920.000 esemplari totali ed aumento della produzione nello stabilimento Ujina No. 2 di Hiroshima per eccesso di domanda. Un traguardo ragguardevole, che la casa giapponese si appresta a superare presentando la versione ristilizzata della sua “3”.
Per non parlare poi delle aggressive campagne pubblicitarie, che contrapponevano la compatta Mazda3 alla rivale Golf con un esplicito “Ti aspetto fuori”! In effetti la casa giapponese si è fatta valere nei confronti delle concorrenti, non solo tedesche: il primato di Golf rimane ancora lontano, ma i presupposti per potersi battere ad armi pari ci sono tutti.
Obiettivi chiari
Fin da quando ha cominciato a muovere i primi passi, Mazda3 si è messa in luce per essere una compatta sportiveggiante di qualità elevata. Nel corso del restyling, l’intento dei tecnici nipponici era chiaro: enfatizzare le caratteristiche peculiari della vettura, incrementandone ulteriormente le qualità dinamiche e la cura costruttiva. Oltre a questo sono stati sfruttati – decisione apprezzabile – i feedback dei clienti, desiderosi di una vettura più silenziosa e sobria nei consumi.
Non si monta la testa
Se la linea esterna sembra invariata ad un primo sguardo, un’analisi più attenta rivela lievi modifiche mirate. Sul frontale scompaiono le barrette orizzontali della calandra, lasciando il posto ad una griglia di colore scuro, con un logo più grande e la presa d’aria inferiore maggiorata e “fusa” con i fendinebbia laterali.

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