Speciali: Mazda2 – Yaris Verso – Nissan Micra

Il segmento B è da sempre considerato come uno dei territori di “caccia” più difficili per una Casa automobilistica, perché la concorrenza è letteralmente spietata e le esigenze del pubblico diventano sempre più raffinate.
Ed è proprio per questo che tutti i costruttori si stanno impegnando per trovare nuovi sbocchi, inseguendo chi innovativi concetti di spazio, chi lo stile modaiolo, chi contenuti tecnici degni di vetture di categoria ben superiore.
La proposta italiana, oggi, è probabilmente una delle più complete sul mercato, perché si spazia dalla pratica economicità di Fiat Panda alla concretezza di Punto, per arrivare allo spazio di Fiat Idea ed al lusso di Lancia Ypsilon e della nuovissima multispazio Lancia Musa. Ma anche sul versante orientale le novità sembrano essere sempre più interessanti.
Il “made in Japan” piace E già, indubbiamente da un paio di lustri l’industria automobilistica orientale, ed in particolar modo nipponica, offre interessantissime proposte, lontane anni luce da quelle strane “scatolette” risalenti agli anni ’80 poco gradite del “vecchio continente”: la prima a rompere il ghiaccio è stata la Nissan Micra, che nel lontano 1993 si impose per il suo simpatico stile da “cartone animato”, per la qualità di motorizzazioni e per le interessanti soluzioni d’arredamento interno, da piccola ammiraglia.
Una vera e propria pietra miliare, insomma, che ha segnato l’inizio di un nuovo ciclo per l’industria automobilistica giapponese, fatta di soluzioni tecniche all’avanguardia ed idee a misura…di pubblico europeo.
E proprio nel rispetto di questi concetti base, le protagoniste del nostro test, tutte “made in Japan”, sono studiate per adattarsi a tipologie di clientela completamente diverse l’una dall’altra, senza dimenticare una notevole dose di personalità e gusto, che abbiamo scoperto, chilometro dopo chilometro, alla guida di ognuna di esse.
Per il nostro test abbiamo selezionato Nissan Micra 1.5 dCi 82 CV, Mazda2 1.4 TD e Toyota Yaris Verso 1.4 D-4D che rappresentano tre dei modelli più richiesti dagli italiani che cercano pochi centimetri da parcheggiare, tanta qualità e spazio.
Nissan Micra 1.5 dCi 82 CV Che la nuova Micra piaccia non è certo un segreto, basta dare una rapida occhiata alle nostre strade od al numero di contratti firmati nel corso del 2003 dalla clientela del Vecchio Continente. E’ davvero curioso notare come, secondo i dati Nissan, tre quarti della clientela scelga Micra per il suo design, che dietro ricorda un po’ la “vecchia” Fiat 500, mentre vista frontale e profilo sembrano essere usciti direttamente da un simpatico cartone animato.
Esattamente come l’esterno, l’arredamento di Micra non delude le attese. I materiali plastici ed i rivestimenti utilizzati per la realizzazione di cruscotto e rivestimenti sono di buona qualità ed offrono un’ottima sensazione al tatto. La plancia è piacevolmente curata nel design, ben assemblata e la strumentazione molto leggibile: un computer di bordo tiene aggiornato il pilota riguardo a consumi (istantaneo, medio e totale), chilometraggio (totale e parziale), tempo di viaggio e la velocità media.
Nel corso del nostro test drive, abbiamo percorso diversi chilometri anche pieno carico. Ovviamente, lo spazio nel sedile posteriore non è paragonabile a quello di una monovolume di alta gamma, ma tutti i passeggeri non hanno avuto di che lamentarsi, lungo il tragitto, anzi: lo spazio per le gambe, anche per il passeggero centrale, si è dimostrato maggiore di quanto ci si poteva attendere, anche senza avanzare i sedili anteriori.
Decisamente buona anche la dotazione di accessori, tra cui l’interessantissima “Intelligent Key”: si tratta di una scheda intelligente, infatti, la sostituisce, permettendo di aprire la vettura a distanza ed avviarla con la semplice pressione di un pulsante.
Veramente interessante il propulsore 1.5 dCi da 82 CV: è la conferma di come a potenze più elevate non sempre corrispondano livelli di consumo maggiori. Nonostante la bellezza di 17 CV in più infatti, il piccolo quadricilindrico, nato dalla collaborazione con Renault, necessita di un decilitro di benzina in meno ogni 100 km rispetto alla meno prestante versione da 65 CV.
Elastico e potente. Questo dCi da 82 CV sembra essere progettato appositamente per le caratteristiche di Micra che, quasi fosse una sportiva, divora letteralmente sorpassi e stradine di montagna.

Le prestazioni sono degne del 1.4 a benzina da 88 CV, con l’unica differenza di avere uno scatto da fermo leggermente inferiore. Poco importa, perché nelle ripartenze a bassi regimi, ovvero in uscita da un tornante o in una ripartenza da una precedenza o una rotatoria, ad avere la meglio è proprio il piccolo turbodiesel.
La tenuta di strada è decisamente buona, così come la stabilità: Micra è leggermente sovrasterzante in rilascio se spinta al limite, ma vanta anche un avantreno piuttosto preciso e rapido nei cambi di direzione. Nella guida di tutti i giorni, la piccola giapponese si dimostra sostanzialmente neutra ed elementi come l’ottima servoassistenza e l’impianto frenante potente e ben vigilato dall’ABS, agevola la vita anche a chi, con il volante, non ha molta dimestichezza.
Mazda2 1.4 TD Mazda2, ad un solo anno dal debutto sul mercato, ha dimostrato di avere tutte le carte in regola per non sfigurare rispetto alle più illustri concorrenti: si può affermare in tutta tranquillità, infatti, che si tratta di un’auto che conquista grazie ad una notevole dose di personalità e che si distingue per una linea estetica dai tratti aggressivi che non spiacciono affatto. Come se non bastasse, la piccola Mazda, offre la bellezza di 5 anni di garanzia a chilometraggio illimitato, sinonimo di grande serietà da parte della Casa giapponese, sicura di aver commercializzato un prodotto estremamente affidabile e sicuro.
Il mix stilistico è di quelli indovinati: il pianale, è stato concepito per un veicolo dalle dimensioni compatte senza dimenticare un occhio di riguardo verso lo spazio e la versatilità, mentre la filosofia progettuale è quella che contraddistingue tutte le ultime Mazda, fatta di design piacevoli e caratteristiche dinamiche estremamente vicine ai desideri degli automobilisti europei.
Da un punto di vista “sicurezza”, la piccola Mazda vanta la bellezza di 4 stelle nelle prove di impatto eseguite dall’Euro Ncap. Un valore davvero buono, risultato di una struttura pensata per assorbire l’energia di impatto in maniera uniforme sugli elementi strutturali della vettura, evitando però la deformazione della cellula di sicurezza.
Le motorizzazioni disponibili per la piccola Mazda sono tre, di cui due a benzina ed una turbodiesel common rail.
I due propulsori a benzina sono rispettivamente un 1.2 litri 16 valvole da 75 CV e 110 Nm di coppia massima, ed un più potente 1.6 litri 16 V, dedicato alla versione Sport, capace di 101 CV a 6000 giri/mio e 146 Nm di coppia a 2000 giri. Il propulsore turbodiesel, protagonista della nostra prova, è un piccolo 1.4 litri common rail di seconda generazione, in grado di erogare 68 CV in modo piuttosto fluido e lineare, forte di una coppia motrice di 160 Nm, disponibile già da 1750 giri/min.
Su strada, Mazda2 risulta molto silenziosa – la sensazione è quella di essere alla guida di un benzina – e si lascia condurre con estrema docilità anche quando il nastro d’asfalto rende la guida impegnativa. Lo sterzo è preciso e ben assistito dal servosterzo, e le sospensioni, nonostante una taratura piuttosto rigida di molle ed ammortizzatori, garantiscono buoni valori di confort, anche lungo i percorsi sconnessi.
Nei tratti misti ed in autostrada abbiamo registrato un temperamento non troppo vivace del propulsore: il piccolo diesel Mazda, infatti, è molto lineare nell’erogazione della potenza ma è carente alla voce “carattere”, in particolar moto superati i 3.500 giri: i dati di accelerazione e ripresa e velocità di punta, in ogni caso, sono dalla sua parte, così come i consumi, che sono davvero contenuti: per arrivare ad una media di 18 chilometri con un litro, non bisogna certo lesinare sul gas.
Toyota Yaris Verso 1.4 D-4D Piccolo grande genio. La Toyota Yaris è probabilmente la vettura del segmento B che meglio si sa adattare alle esigenze del mercato, grazie ad un’ampia gamma di modelli ed allestimenti pronti a soddisfare qualsiasi tipo di esigenza: cittadina economica? Yaris 1.0 VVT-i…sportivetta tutto pepe? Yaris 1.5 VVT-i T-Sport…spaziosa e versatile? Yaris Verso…magari dotata della economicissima e divertente motorizzazione turbodiesel 1.4 D-4D protagonista della nostra prova.
Yaris Verso non è di sicuro brutta, ma deve forzatamente rinunciare ad alcune scelte stilistiche di grido, per accogliere una vera e propria ondata di versatilità e spazio: elementi indispensabili per tutti coloro i quali sono alla ricerca di una vettura che sappia coniugare in un sol “corpo” l’agilità di un mezzo cittadino e la necessità di spazio, tipica degli sportivi o di una famiglia numerosa alla ricerca di una seconda auto in grado, all’occorrenza, di diventare una ammiraglia.
Qualche numero? In 3.88 m di lunghezza, 1.69 m di larghezza e 1.72 m di altezza, Toyota è riuscita a creare spazio in abbondanza per tutti i passeggeri e la bellezza di 390 litri nel vano bagagli, che possono arrivare a 2160 litri! nel caso in cui si abbatta lo schienale del divano posteriore…
La sensazione di qualità all’interno della Yaris Verso è stata ulteriormente migliorata all’inizio del 2003, grazie all’introduzione sul mercato di un leggero lifting che ha interessato tutta la gamma: i particolari che più sono cambiati sono il volante di nuovo disegno con il logo Toyota al centro, la leva del cambio, i tessuti dei sedili, alcuni rivestimenti plastici, senza considerare le altre decine di modifiche di dettaglio che hanno interessato quasi tutte le componenti dell’abitacolo.
Yaris verso, a differenza della versione berlina, viene offerta con due sole motorizzazioni. Il piccolo mille ed il grintoso 1.5 VVT-i da 105 CV, effettivamente, hanno poco da spartire con le caratteristiche della Yaris Verso, che punta tutto sul potente milletre a benzina da 85 cavalli ed il piccolo 1.4 litri turbodiesel da 75 CV, in regola con la normativa anti-inquinamento Euro3.
La protagonista del nostro test drive, è una Yaris Verso dotata del gettonatissimo propulsore turbodiesel D-4D da 75 CV, lo stesso che BMW ha scelto per dar vita all’animo sportivo della Mini One D. Il propulsore si rivela piuttosto generoso, anche se, rispetto ai turbodiesel di ultimissima generazione, non risponde con la stessa prontezza ai comandi del gas, in particolar modo quando la lancetta del contagiri si trova tra i 1000 ed i 2000 giri.
Il comportamento su strada della vettura è davvero una sorpresa. Sembra di viaggiare su di una Yaris tradizionale perché, nonostante lo “sfavorevole” rapporto tra altezza e larghezza che inevitabilmente alza il baricentro della vettura, la Verso non accusa particolari angoli di rollio o di beccheggio. I tecnici Toyota, quindi, hanno dato nuovamente dimostrazione delle loro capacità, confezionando un assetto davvero eccezionale ed in grado di garantire sicurezza in caso di manovre di emergenza o perdonare eventuali errori da parte del guidatore.
In cinque si viaggia comodamente, non solo grazie all’ampia dose di spazio assicurata alle gambe dei passeggeri posteriori, ma anche perché la volumetria dell’abitacolo e l’ampia luminosità rendono decisamente più piacevole la vita a bordo.
Capitolo prezzi Sotto questo punto di vista, le vetture della nostra prova potrebbero rappresentare i modelli ideali per la clientela “tipo” del nostro paese. Tutte, infatti, sono dotate di motorizzazione turbodiesel, climatizzatore, ABS, airbag, impianto stereo e molto altro.
Partendo con ordine, Nissan Micra 1.5 dCi 82 CV in allestimento Acenta, viene venduta a partire da 13.900 euro, Mazda2 1.4 TD in allestimento standard a partire da 12.910 euro, mentre per Yaris Verso 1.4 D-4D in allestimento Luna bisogna staccare un assegno di 14.500 euro, ai quali bisogna aggiungere 720 euro per il climatizzatore, di serie solamente sulla versione Sol.
Conclusioni La maggior differenza la fa il design visto che sul piano della tecnica e dell’affidabilità bisogna togliersi il cappello e, non a caso, in tutti i rapporti europei ed internazionali, le giapponesi superano le europee in affidabilità, tanto da aver tutte almeno 3 anni di garanzia contro i due delle “occidentali”.
Il mercato dice “Micra” ed effettivamente il successo della nuova generazione è ampiamente meritato offrendo simpatia, tecnologia e prestazioni più che interessanti. Toyota Yaris è stata la seconda nipponica a schiaffeggiare le citycar europee e persino nella versione di “nonna papera” mostra un ottimo carattere ed una modularità impressionante tanto da poter sfidare station wagon del segmento superiore (cosa che cinicamente Toyota fa nel suo spot in cui si vede una Ford station in panne ed il possessore salvato da due ragazze che caricano lo sfortunato e tutto il suo infinito armamentario da musicista). Mazda 2 è l’ultima arrivata e così come le sorelle maggiori 3 e 6 sta dando il suo importante contributo come testimoniano le vendite.
Le uniche rivali del trio nipponico parlano italiano o francese poiché le tedesche ci sembrano indietro di diverse lunghezze potendo contare su modelli che meriterebbero una tempestiva rinfrescata (Opel Corsa, per non far nomi) o un design un po’ troppo anonimo (Ford Fiesta) o ancora prezzi fuori mercato (VW Polo).
Fiat nuova Panda, Fiat Idea, Lancia Ypsilon e la stessa Punto ristilizzata con rigoroso Multijet sono in grado di fare invece un efficace muro al pari delle cugine transalpine che al momento si affidano principalmente sulle Citroen C2 e C3, ma entro l’anno scenderanno in campo campioncini come la Renault Modus e la Peugeot 107.
Si attende quindi una bella sfida fra Asia contro Italia-Francia, mentre le tedesche debbono ancora accendere i motori, pur essendo giustificate dal fatto di guardare con ben altra attenzione alle vetture di maggiori dimensioni.
Cosa ne pensi delle City Car giapponesi? Vieni a dire la tua su forum.infomotori.com!.

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