Aprilia SR 50 Factory – Test Ride

Aprilia SR 50 Factory – Test Ride. Barcellona – In qualsiasi contesto competitivo, dalle corse al mercato, anticipare i concorrenti è un aspetto fondamentale per vincere.
E quelli dell’Aprilia lo sanno molto bene, visto che dal 1994 (800.000 unità vendute in tutto il mondo) hanno continuamente dato il passo al segmento (peraltro da loro creato) delle 2 ruote 2 tempi sportive, con il modello Sr.
Hanno prodotto il primo scooter sportivo con ruote di grande diametro, pneumatici ribassati e sospensioni idrauliche, poi ci hanno aggiunto il raffreddamento a liquido, poi ancora i doppi freni a disco per arrivare, nel ’99, al primo scooter 50 con iniezione elettronica.
Piccola RSV 1000… Ora, dopo 12 anni, l’ultimo nato si chiama Sr 50 R Factory e l’appellativo di “piccola RSV”, che si porta sulle spalle, già ci spiega quale sia stata l’ispirazione di partenza nel design. Della super sportiva 1000 si ritrovano, in 1.860 mm di lunghezza per 705 di larghezza, lo scudo rastremato con doppio faro, il convogliatore d’aria a V e il codino posteriore che termina con lo stop. Il nostro test dinamico si svolge in mezzo al traffico della solare Barcellona, tempi di reazione e spunti da grande metropoli dunque, dove serve un motore molto elastico ma con ripresa “on demand”, pronta ed efficace in qualsiasi istante, e un mix telaio-gomme-freni che ti facciano sentire un tutt’uno con lo scooter. SR 50 R Factory, queste doti ce le ha.
Casco in testa e via… Per prima cosa ci serve il casco, e ce ne sta giusto giusto uno integrale nel baule. L’innesto chiave per aprirlo non lo troverete, però, vicino alla coda: per motivi di spazio è stato traslato di poco sopra alla pedana, a sinistra in basso. Poco male, comunque: più vicina è la chiave rispetto al blocco d’accensione e meno probabilmente riusciremo a dimenticarcela “appesa” allo scooter.
Poi il classico chiave-freno-start e…beh, ragazzi, la differenza rispetto al tradizionale scooter a carburatore è impressionante. Tra l’altro in pochi minuti il tempo è cambiato. Piove e c’è un po’ di umidità in più. E mentre uno scooter a carburatore, messoci a disposizione per un test comparativo, fa le bizze a freddo e ogni tanto si spegne, con il Factory questo non succede.
La sua accensione è pacata e sicura in ogni condizione atmosferica, non ruggisce tanto ma prende subito i “suoi” giri e si mette a proprio agio, come un gentleman, senza invasività. Partiamo quindi, con un’accelerata brusca e…niente fumo; al primo stop non veniamo nemmeno raggiunti e imprigionati dalla nuvola di olio incombusto. Questo ed altro ci è concesso grazie all’iniezione Ditech di seconda generazione.
Il consumo d’olio viene infatti ridotto del 60% rispetto ad un motore a carburatore e l’affidabilità di conseguenza aumenta insieme agli intervalli di manutenzione, raddoppiati fino a 12.000 km. Così Sr 50 R Factory è omologato Euro 2, ma rispetta già i futuri limiti Euro 3, stracciando in questo la concorrenza.
Il “Ditech 2” è progressivo Su strada la ripresa è sempre pronta. La prontezza di risposta sull’acceleratore è di poco inferiore rispetto al motore a carburatore, ma basta farci l’abitudine. Comunque questo “Ditech 2” offre maggiore progressività. Il fondo stradale è da poco diventato viscido e questo ci consente di verificare, la tenuta e la maneggevolezza con aderenze critiche. Veramente buone le impressioni complessive, anche se disturbate da un’altezza sella non ottimale di 820 mm (ma questo è soggettivo).
Telaio più rigido e distribuzione dei pesi migliorata Il telaio è stato irrigidito e la distribuzione dei pesi ottimizzata, spostando alcuni componenti, come il vaso di espansione e il serbatoio dell’olio, nella parte anteriore. Questo ha consentito di ricavare un vano porta oggetti da un litro sotto il restringimento della sella e di caricare maggiormente (del 2% in più rispetto al precedente Sr) l’avantreno. Due freni a disco di 190 mm di diametro, uniti a ruote da 13” ribassate (gli pneumatici hanno una sezione di 130/60), ci salvano agevolmente nelle vie di fuga tra vetture e autobus imbottigliati. E meno male che i doppi proiettori alogeni da 35 watts (potenza illuminante pari al Leonardo) ci rendono visibili nei loro specchietti.
Oltre che comandare pompa benzina e pompa olio, l’elettronica vigila sulla sicurezza dello scooter con il transponder (la chiave è codificata come sulla Rsv 1000) e consente, per la prima volta su un 50 cc, di effettuare l’autodiagnosi del sistema tramite il cruscotto analogico-digitale a matrice attiva. Questo è addirittura più sofisticato di quello montato sulla Rsv 1000. Il display visualizza inoltre due contachilometri parziali, indicatore della tensione batteria, cronometro (che gestisce fino a 16 intertempi), indicatore del tempo di percorso e di velocità media e massima raggiunta, spia figurata di eventuali anomalie impianto elettrico (disconnessioni/frecce/centralina), spia di allarme generale e service.
Consuma veramente poco… Al termine del percorso cittadino non manchiamo di testare l’Aprilia Sr 50 R Factory in un mini circuito ricavato sulle rive del porto di Barcellona. Sfruttiamo il motore al massimo e il gas è sempre aperto. Dopo tutto ci aspetteremmo di aver consumato qualche goccia di carburante. E invece no. Il livello non accenna a calare, grazie ancora all’iniezione elettronica che allunga la percorrenza del vecchio Sr ben oltre i 300 km (consumi dichiarati di 2 litri x 100 chilometri, 7 litri di serbatoio).
Prezzo? Da 2.580 euro A partire da 2.580 euro vi portate a casa una delle tre colorazioni base ispirate a “mamma” Rsv (Speed Orange, Aprilia Black, Aprilia White) o la versione speciale Spiderman per i fanatici del film. Gli accessori aggiuntivi comprendono portapacchi posteriore per bauletto new concept 28 litri, parabrezza grande, parabrezza piccolo (sport), deflettori pedane anteriori, cavalletto laterale e cavo corazzato bodyguard.

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