Come diventare pilota di MotoGP? Risponde Ben Spies

Come si fa a diventare piloti della MotoGP? Non è mica una domanda che si può fare a tutti, e spesso avere almeno una lieve idea di quello che serve per farcela può aiutare, o almeno soddisfare una curiosità. Ben Spies racconta, alla rivista inglese CicleWorld, di cosa bisogna fare per arrivare ai massimi livelli nel mondo delle corse e, soprattutto, per rimanerci. Il pilota americano ha corso in MotoGP con Yamaha -Tech3 ed ufficiale- e con Ducati Pramac, ma molti lo ricordano per il suo titolo mondiale 2009, all’esordio in Superbike.  Impossibile dimenticare anche lo stile di guida di Spies,  molto aggressivo con le braccia all’infuori, a ranocchia per capirci. Ben però ha dovuto abbandonare la MotoGP dopo due anni difficili, in cui si vedeva costretto a saltare diverse gare per problemi fisici. 

Ecco i consigli di Ben Spies sul mondo delle corse: 
Tutti provano a capire quale sia il modo “giusto” per allenarsi alla MotoGP. Il Dirt Track può insegnarti tante cose diverse, ma niente ti può mettere in forma come tre turni in pista da 45 minuti.  Da un punto di vista ideologico, se riesci ad andare in motocross per quattro giorni in una settimana senza farti mai male quella è una scelta davvero conveniente, uno degli allenamenti più completi. 
Oltre a girare in pista le tre cose che devi fare sono il motocross, la corsa ed il Dirt Track. Quando ero piccolo facevo molto flat-track con una Honda XR100 con la gomma liscia al posteriore, ma non facevo gare. La maggior parte della gente si focalizza solo su di una cosa, ma penso che la cosa migliore sia allenarsi il più possibile in tutte le discipline con la moto.

La KTM RC 390 Cup
è un ottimo inizio. Riempie un vuoto per far si che ragazzi e ragazze possano gareggiare a livello nazionale in modo competitivo. È un po’ come l’Aprilia Cup…Ci sono ragazzi di 16 anni capaci di guidare una Superstock 1000 e sono ben coscienti di quello che possono e quello che non possono fare. 
Tutti sanno già che i ragazzini in testa alle classifiche a 12 anni verranno pagati per correre in moto. Certo, non sanno ancora quanto verranno pagati, ma è sempre chiaro a tutti che se questi talenti non si fanno troppo male, correre sarà il loro mestiere. Se ti capita di essere tra uno di questi piloti, devi avere un contratto in cui vieni pagato già a 14 anni. Se vuoi vincere in MotoGP infatti non puoi arrivarci quando ne hai 26.
Il Red Bull MotoGP Rookies Cup in questo senso era la migliore delle possibilità che potessero capitare. Quando correvo, tutti guardavano le gare della Rookies Cup. Vedevano chi stava guidando al di sopra del proprio livello e quindi faceva errori. Vedevano anche chi arrivava ottavo ma stava provandoci quasi controvoglia.
 
I bambini che arrivano tra i primi cinque
o vincono tutte le altre gare venivano presi, era automatico. Correre con Mat Mladin mi ha fatto migliorare lo stile, e correre con Josh Hayes ha migliorato lo stile di Cameron Beaubier. La sola differenza, in realtà, è che io e Mat ci odiavamo. Ecco perché vederci correre piaceva a tutti. 

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