MV Agusta F4 1000 S

MV Agusta F4 1000 S. La più bella lo è sempre stata, ma da oggi è anche tra le più potenti. La nuova MV Agusta F4 1000 S è una moto indubbiamente speciale perché è un simbolo, senza nulla togliere ad Aprilia Mondial e Ducati, della raffinata capacità italiana di costruire moto con la “M” maiuscola, di quelle che fanno sognare, anche senza dover necessariamente eccellere in termini di prestazioni assolute.
La nuova 1000 Mv Agusta segna l’inizio di una nuova era per la Casa varesina, un sintomo importante di un rilancio che tardava ad arrivare e che oggi è una splendida realtà fatta di vere opere d’arte come la Brutale e questa nuova versione della F4, finalmente in grado di lottare anche in termini prestazionali con la migliore concorrenza, facendo finalmente la gioia dei clienti più sportivi.
Design La matita è quella di Massimo Taburini, padre delle immortali Ducati 916 e della affascinante Brutale, e si vede. Il musetto a papera, il serbatoio “palestrato” ed i quattro scarichi che aggressivamente spuntano sotto al rastremato codino, sono elementi di design assolutamente inconfondibili e che hanno fatto e fanno moda.
La F4, infatti, è una di quelle moto che non passano certamente inosservate, che inevitabilmente ci si ferma a guardare, sognando di poterla possedere per pilotarla tra i cordoli di un autodromo, passeggiare con classe lungo un impegnativo passo alpino o, più semplicemente, poterla ammirare con “amore” nella privacy del proprio box.
Rispetto alla 750, il design è rimasto assolutamente invariato, mentre le grafiche abbandonano le tinte monocromatiche per sposare tinte su base argento in contrasto con i nuovi colori giallo o blu, estesi anche al rivestimento della sella.
Anche se è più difficile notarlo, cambiano i semi manubri, il plexiglass del cupolino, che ora è più rialzato, e le pedane, che diventano regolabili.
Nuovo motore Il nuovo cuore della F4 da 998cc, battezzato inizialmente con la sigla F5, nasce nel 2001 con la cilindrata di 952cc. Pur ricalcando quanto concettualmente proposto nella configurazione 750 EV, il nuovo propulsore presente il 70% delle sue componenti completamente riprogettate.
Lo sviluppo di questa unità è stata curata dal pilota belga Steven Casaer e dall’italiano Andrea Mazzali, che quest’anno ha partecipato al campionato nazionale SBK con la F4 dotata del nuovo propulsore 1000cc.
Tecnicamente, l’aumento di cilindrata è stato ottenuto aumentando il diametro dei pistoni, da 73.8 mm a 76 mm, e la lunghezza della corsa, passata da 43,8 a 55 mm. Non cambia, ovviamente, la sola cilindrata: i tecnici di Schiranna sono intervenuti anche sulle geometrie delle testate, la forma dei pistoni, che ora risultano particolarmente leggeri, e sulla forma dell’albero motore, che è il risultato del miglior compromesso tra robustezza ed equilibratura.
Anche la frizione è stata completamente riprogettata, per far fronte ad un importante incremento di coppia motrice, così come l’impianto di iniezione Magneti Marelli 1.6M, che per l’occasione è stato arricchito di un innovativo sistema antisaltellamento, denominato EBS (Engine Brake System), che agisce direttamente sull’iniezione a differenza dei sistemi tradizionali che svolgono il loro compito utilizzando la frizione.
La potenza, ovviamente, sale a quota 166 CV a 11.700 giri con la possibilità di allungare fino a 12.700. Molto interessante anche il valore di coppia, pari a 11.1 Kgm a 10.200 giri.
Molto interessante, infine, notare come, malgrado l’aumento di cilindrata, il propulsore è più leggero rispetto al 750cc di 2637 grammi.
I 301 Km/h dichiarati per quanto riguarda il valore di velocità massima, parlano da soli per quanto riguarda le prestazioni…

Il telaio Come accade per il design, il telaio della F4 ricalaca quanto di buono già visto per la versione 750 e rimane tutt’ora l’unico nel panorama della quattro cilindri di serie ad essere realizzato con una struttura a traliccio di tubi in acciaio al cromo molibdeno. Una soluzione vantaggiosa in termini di compattezza trasversale, di accessibilità meccanica e di rigidezza torsionale, prodotto interamente presso lo stabilimento MV Agusta di Morazzone.
La struttura tubolare si congiunge con le piastre, fulcro del forcellone monobraccio, sulle quali sono collegate sia il bilanciere della sospensione posteriore, sia il telaietto reggisella.
Per gli amanti dei numeri, segnaliamo che la F4 1000 S pesa 192 Kg a secco, un solo Kg in più per la versione 1+1.
Ciclistica raffinata Rispetto alla versione 750, l’ammortizzatore posteriore è un Sachs Racing dotato sia della doppia taratura in compressione (alta-bassa velocità) sia della regolazione idraulica del precarico molla.
L’avantreno si differenzia dalla versione 750S per la presenza della forcella Marzocchi con steli da 50 mm, un valore da primato per la produzione di serie.
Anche la F4 1000 S e 1+1 è dotata dell’ammortizzatore di sterzo Ohlins posto trasversalmente al senso di marcia.
Molto ben realizzate, infine, le piastre di sterzo: quella superiore ha una forma prismatica a diamante, mentre quella inferiore presenta una vista frontale a ponte studiata per migliorare il flusso d’aria al radiatore.
L’impianto frenante è costituito da due esclusive pinze “Nissin F4” a sei pistoncini contrapposti (con diametro differenziato) che mordono dischi da 310 mm di diametro, che sulle nuove 1000 vantano flange in alluminio anziché in acciaio. Il freno posteriore invece è composto da un disco con diametro di 210 mm ed una pinza a quattro pistoncini contrapposti.
Invariato, infine, il bellissimo disegno delle ruote a stella da 17”, gommate, di serie, con i nuovi Michelin Pilot Power con misure 120/65 e 190/50.

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