Yamaha XC300: Test Ride

Yamaha XC300 è uno scooter decisamente innovativo e polivalente. Non segue le mode ma cerca di crearle, facendosi forza di uno spirito indiscutibilmente audace. Ispirandosi alle auto cosiddette SUV, Yamaha lancia un nuova sfida proponendo per prima la definizione Sport Utility Scooter – S.U.S. -. La sigla non è fuori luogo, perché il paragone con le Sport Utility a quattro ruote è davvero possibile: la posizione di guida, infatti, è molto elevata e garantisce un’idea di protezione e di dominio sul traffico, sia che si viaggi su statali, autostrade o percorsi cittadini.
Design rivoluzionario Un connubio di linee morbide e voluminose, unite da tratti tesi e marcati, ispirano da subito simpatia e sicurezza. Il particolare che subito balza all’occhio sono i gruppi ottici anteriori e posteriori, che per quanto riguarda design e scelta cromatica ricordano quelli di una moderna automobile. Il frontale, oltre che dai fari, è caratterizzato da un simpatico “nasone” che, oltre a conferire personalità nel design, ha il compito di “spaccare” l’aria dirigendola verso radiatore, posizionato dietro la ruota anteriore, parabrezza e deflettori laterali, ottenendo così ottimi risultati per quanto riguarda la protezione aerodinamica.
Spazio, versatilità e posizione di guida naturale Il manubrio è largo e ben posizionato, consente una posizione di guida molto eretta e naturale, quasi come in sella ad una moto da enduro. Al suo interno racchiude la strumentazione mista analogico/digitale, molto leggibile e ispirata anch’essa al mondo dell’auto. Comodi i due vani portaoggetti: uno è posizionato dietro lo scudo ed è dotato di presa a 12V e serratura. L’altro, privo di chiave, è situato sempre sullo scudo, ma all’altezza del ginocchio sinistro, ed è stato pensato per ospitare oggetti da tenere velocemente a portata di mano come un paio di occhiali o il ticket autostradale.
Grazie alla particolare geometria del motore, caratterizzato dal cilindro orizzontale, il tunnel centrale ha un andamento piatto ed un ingombro ridotto; sembra fatto apposta per appoggiare oggetti di utilizzo quotidiano, come uno zaino o una piccola valigetta.
La sella è disegnata su due livelli, con il passeggero in posizione leggermente più alta rispetto al pilota. Fanno parte del design due comode maniglie, d’alluminio verniciato, che aiutano “l’ospite” nelle curve e nelle frenate più decise.
Per quanto riguarda la parte posteriore, c’è da dire che il vano sottosella non è molto generoso quanto a dimensioni, ma è sufficiente per contenere un casco integrale ed altri piccoli oggetti. Le ruote da 14” di diametro, la generosa gommatura e le forcelle di grosse dimensioni, conferiscono, infine, notevole importanza all’aspetto complessivo del XC300. Le tre colorazioni attualmente disponibili sono eleganti e contribuiscono in modo decisivo alla definizione del design del nuovo “S.U.S.” Yamaha, visto che un elegante contrasto cromatico con le rifiniture del tunnel centrale e sottoscocca ravviva la zona centrale.
21 CV Il motore deriva dal 250cc del Majesty, ma è stato completamente rivisto nella cilindrata, lievitata a 264cc, nel bilanciamento ed in altre componenti accessorie. Una volta aperta la manetta del gas, i 21 cavalli si fanno sentire in maniera molto vigorosa e, grazie all’ottima taratura del reparto trasmissione, consentono accelerazioni da record e velocità massima eccezionale nonostante la massa a secco di 164Kg.

Come va Yamaha XC300 colpisce sin dai primi istanti per la grande facilità con il quale si fa guidare e la generosità del suo propulsore, che consentono di pensare a qualcosa in più della “semplice” marcia cittadina.
Una volta girata la chiave e premuto il pulsante dello start, il monocilindrico pulsa sornione, privo di vibrazioni e di rumori sgraditi. A qualche secondo dall’avviamento, XC300 illumina automaticamente i suoi “occhioni” facendo capire come il pulsante dei fari “on-off” è cosa d’altri tempi…l’unica cosa rimasta a discrezione del pilota…è la scelta del fascio abbagliante in luogo di quello anabbagliante.
Tolto dal cavalletto il nostro XC300 appare da subito ben dimensionato per le persone di alta statura, con abbondante spazio per le ginocchia ed una corretta distanza tra manubrio e sella. Tutto bene anche per chi supera il metro e ottanta, sia per quanto riguarda la distanza da terra della sella, sia perché quel fastidioso contatto ginocchio/scudo, tipico di alcuni scooter sportivi di media cilindrata, è solo un ricordo.
Abbiamo portato l’XC300 in collina, per testare il suo comportamento tra tornanti e curvoni dal raggio variabile, e da subito abbiamo capito come l’ottima ciclistica del XC300, abbinata alle coperture Michelin di primo equipaggiamento, permetta di affrontare anche le pieghe più ardite senza alcun timore, nonostante il cavalletto centrale, a volte, entri in contatto con l’asfalto…
Sicuro e sincero nelle reazioni, dunque, XC300 sfoggia una stabilità a prova di bomba anche nelle fasi di frenata più delicate: si può entrare in curva ancora a dischi pinzati, senza essere dei “Valentino Rossi”, a tutto vantaggio della sicurezza nel caso in cui si arrivi lunghi nell’impostazione di una curva o un ostacolo ci costringa a cambiare traiettoria improvvisamente.
Le sospensioni sono ben tarate anche per l’uso cittadino, in virtù di un giusto compromesso tra sportività e comfort: buche profonde e pavé, vengono assorbiti efficacemente. I freni svolgono egregiamente il loro dovere ed anche dopo decine di curve e tornanti non accusano segni di cedimento, mantenendo un freno anteriore pastoso, molto modulabile, ma non potentissimo ed un freno posteriore più attivo e dinamico, con una leva del freno sensibile e delicata ma comunque semplice da utilizzare.
L’ago non demorde… Le frequenti salite e le numerose curve del nostro percorso, non “demoralizzano” l’ago del contachilometri che sale inesorabilmente veloce: non è difficile trovarsi, senza nemmeno accorgersene, oltre la velocità codice. Effettivamente, durante il briefing tecnico, i tecnici Yamaha ci avevano parlato di accelerazioni paragonabili a quelle di uno scooter di 400cc e nonostante l’iniziale scetticismo “statico”, dettato solo dai numeri, ci siamo dovuti ricredere…
Molto buona, a nostro parere, anche la protezione aerodinamica offerta dal cupolino mezza altezza di serie. Molto leggibile e completa, infine, la strumentazione riporta le indicazioni del computer di bordo nella sezione digitale, lasciando ad un più immediato sistema analogico il compito di segnalarci velocità, quantità di benzina nel serbatoio e carica della batteria.
A partire da 3.990 euro! XC300 è in vendita presso tutta la rete Yamaha ad un prezzo di 3.990 euro. E’ possibile iniziare a pagarlo dopo 6 mesi, scegliendo di effettuare il pagamento in soluzione unica senza interessi oppure in 29 rate senza anticipo.

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