MotoGP 2016: le pagelle di Jerez de la Frontera

Le pagelle di Jerez 2016

Spesso e volentieri si è pensato alla prima gara europea della MotoGP come il vero inizio del mondiale. A Jerez 2016 abbiamo visto sorprese e conferme, con un Valentino Rossi che si impone senza lasciare false speranze agli avversari ed una Ducati chiamata al “vero banco di prova” incapace di lasciarsi alle spalle i limiti della GP15. La chiave della gara va ricercata nella temperatura dell’asfalto piuttosto alta, che ha rimescolato le carte in gioco. Ecco le pagelle della MotoGP 2016 a Jerez de la Frontera

1° Valentino Rossi, 10 e lode: Pole position, giro veloce e primo posto, il tutto tenendo la testa della corsa dall’inizio alla fine. Come se non bastasse Rossi si afferma a 19 anni e 250 giorni da quella prima vittoria in 125, all’Automotodrom di Brno. Valentino è davvero più efficacie dell’anno scorso, anche se dai punti in campionato non si direbbe. Era da diversi anni che non riusciva a vincere di misura alla Lorenzo, e farlo a casa degli spagnoli -purtroppo dopo il 2015 anche questo ha un valore- è la conferma di un weekend perfetto.

2° Jorge Lorenzo, 7½: Parte forte il venerdì, ma dopo aver dato sfoggio di un T4 magistrale non riesce ad aggiudicarsi la pole. Jerez doveva essere -per lui- l’inizio della grande rimonta, nel circuito dove anche una curva (la 13) porta il suo nome. Invece Lorenzo parte secondo così arriva, dopo un timido tentativo di sorpasso sul compagno di squadra che si conclude dopo pochi metri. Meriterebbe un voto più alto, ma come spesso gli succede le sue parole lo ridimensionano: “se non avessi avuto lo spinning sul rettilineo, avrei vinto con distacco”. Il fatto è che tutti i piloti hanno riscontrato questo problema, Jorge dovrebbe saper accettare anche la sconfitta.

3° Marc Marquez, 8½: Quest’anno è decisamente più maturo, meno arrembante. Marquez mette una pezza all’RC213, anche quando con l’innalzamento della temperatura le cose per la Honda si complicano ulteriormente. È il leader del mondiale, e non ha ancora sbagliato. Dopo una prima metà di gara passata ad inseguire Lorenzo, il 93 decide di portare a casa i punti e la moto.

DNF Andrea Dovizioso, 7: Non finisce una gara da troppo tempo, ma fa bene a guardare ai lati positivi. Da premiare la scelta di montare gomme dure per la qualifiche che lo hanno spinto fino al quarto posto in griglia, anni luce avanti a Iannone in undicesima piazza. Purtroppo è costretto al ritiro a causa della rottura della pompa dell’acqua, che ha innaffiato la gomma posteriore al punto che anche un altro pilota (Eugene Laverty) ha segnalato il guasto ad Andrea. Ciò che preoccupa ora è la Ducati, chiamata a Jerez per smentire i propri punti deboli: e se non fosse cambiato (quasi) nulla dal 2015? In ogni caso Dovizioso sembra destinato a raccogliere il testimone di Pedrosa. Un pilota veloce, analitico e molto intelligente, forse troppo per vincere davvero.

4° Dani Pedrosa, 6/7: Cerca di imporsi sul compagno di squadra nelle prime tornate, ma alla fine si vede costretto a fare la gara guardando da lontano i campioni del mondo. Pedrosa in questi giorni potrebbe andare alla KTM, nonostante le continue smentite da parte del box HRC. La moto è innegabilmente sviluppata – piuttosto male- per assecondare lo stile di Marquez, cosa che per Dani, infinitamente più dolce nella guida, è un ostacolo importante. Oltretutto pare che il peso ridotto di Pedrosa gli renda piuttosto difficile lavorare con le Michelin: non schiaccia abbastanza la gomma a terra, perdendo parte dell’impronta. La sfortuna, con lui, ci ha sempre visto bene.

5° Aleix Espargarò, 8: Voto di incoraggiamento per un pilota messo costantemente sotto dal compagno di squadra che, finalmente, è riuscito a reagire. Il quinto posto non è da buttare per la Suzuki, alla quale manca davvero poco per essere lì a giocarsi la vittoria.

6° Maverick Vinales, 6: Una prestazione piuttosto opaca se consideriamo che si tratta dell’astro nascente della MotoGP m,a se rapportiamo la prestazione al 2015 quando chiuse in undicesima posizione, c’è solo da festeggiare. Ormai sembra chiaro che Vinales sarà in Yamaha a fianco di Rossi per i prossimi due anni, con l’annuncio ufficiale che dovrebbe arrivare tra due settimane a Le Mans.

7° Andrea Iannone, 5: La Ducati ha confermato, purtroppo, i limiti del 2015. Il pilota di Vasto parte undicesimo, e dopo un paio di curve perde tre posizioni. La gara in rimonta lo scagiona solo in parte, perché se vuole rimanere in Ducati -sempre che la decisione non sia già stata presa- deve mostrarsi più concreto del compagno di squadra che, sfortuna a parte, è stato sempre al vertice.

8° Pol Espargarò, 6: Difficile chiedere di più, ma anche pretendere di meno. Batte il compagno di squadra, che però si trova a brancolare nel buio dall’inizio della stagione.

9° Eugene Laverty, 8: In crescita costante, riesce a portare la Ducati di qualche stagione fa’ nei primi dieci. L’irlandese è in crescita costante, e con una moto più competitiva potrebbe far vedere belle cose.

10° Hector Barberà, 6: In prova è stato il pilota Ducati più veloce dello schieramento, salvo poi ridimensionarsi in gara. Con la Ducati 14.2 del Team Avintia però, il decimo posto non è da buttare.

11° Cal Crutchlow, 4: Probabilmente la Honda LCR di quest’anno sta riscontrando numerosi problemi, oltretutto gli aggiornamenti sembrano non arrivare. In ogni caso, Cal ha davvero tutto da dimostrare: il Team di Lucio Cecchinello è ben preparato e non dovrebbe trovarsi costantemente in Q1.

Spettacolo, 7: Ammazzato da Rossi, come avrebbe fatto Lorenzo in uno dei suoi fine settimana da Martillo. A tenere viva l’attenzione è il mancato recupero del maiorchino, che subisce il calo prestazionale delle Michelin qualche giro dopo il compagno di squadra.

Michelin, 6: Presenta coperture più rigide per tutta la stagione, in modo da preservare la sicurezza dei piloti. In questo modo il posteriore, nettamente più avanzato rispetto a quello Bridgestone, perde parte della sua efficienza.

Giovani Leoni, 10: Grande vittoria di Brad Binder, dall’ultima alla prima posizione, ma soprattutto (per noi!) la fantastica pole di Nicolò Bulega, che non contento chiude in seconda posizione. è presto per dargli del fenomeno, ma se sono queste le premesse. Da incorniciare anche il podio di Pecco Bagnaia, che nonostante la Mahindra non sia di certo la moto più competitiva riesce ad inserirsi nelle posizioni che contano. è una Moto3 che ci piace, questa…

Il prossimo appuntamento della MotoGP 2016 è fissato per l’8 maggio, a Le Mans: sul tracciato che vede Lorenzo tra i favoriti sarà ancora battaglia, con un Rossi che vorrà replicare la vittoria per far perdere la pazienza a Marc Marquez che, in vetta alla classifica, non deve commettere errori.

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