Seat Alhambra

Di pari passo con la cugina Volkswagen Sharan, Seat rinnova l’Alhambra. L’MPV spagnola cresce di quasi venti centimentri, raggiungendo i 4,85 metri… dimensioni molto importanti, specie rispetto al trend del mercato che reclama monovolumi di taglia media. Magari offerti in opzione con passo allungato, in modo da offrire posto per sette persone senza per questo risultare ingestibili in fase di parcheggio. La Alhambra è offerta con due propulsori TSI e i due TDI a iniezione diretta e sovralimentazione turbo, che garantiscono una trazione grintosa e al tempo stesso raffinata. I TSI sviluppano potenze di 150 CV/110 kW e 200 CV/147 kW, mentre i TDI erogano rispettivamente 140 CV/103 kW e 170 CV/125 kW. Il sistema start/stop e il recupero di energia in frenata, componenti del programma Ecomotive, appartengono alla dotazione di serie di tre dei quattro motori, che contribuisce ad aumentare la già elevata efficienza della nuova monovolume. Con un consumo medio di 5,5 litri per 100 km ed emissioni di CO2 di soli 143 grammi al km, la Alhambra 2.0 TDI 140 CV/103 kW si colloca al vertice del segmento. I due TDI, inoltre, sono dotati di un catalizzatore SCR (Selective Catalytic Reduction), grazie al quale sono tra i Diesel più puliti al mondo. Il cambio a doppia frizione DSG – di serie sulla 2.0 TSI – garantisce un inserimento di marcia estremamente veloce, e al tempo stesso morbido. Nella galassia Volkswagen, Seat dovrebbe essere un marchio sportivo, in concorrenza diretta con Alfa Romeo: difficile dunque comprendere il ritorno dell’Alhambra, monovolume che non ha un corrispettivo nella concorrenza che si affaccia in un mercato votato al downsizing, spempre più freddo rispetto alle “taglie forti”, siano esse monovolume o SUV.

TUTTO SU Seat Alhambra
Articoli più letti
RUOTE IN RETE