Jaguar XF – Test Drive Report

Jaguar XF. Tra le tante caratteristiche che non si possono inventare o copiare (per fortuna), c’è di sicuro l’heritage. Termine altisonante per indicare la storia, il bagaglio tecnico e culturale di un’azienda, capace di donare “vita” al prodotto finale. Poche case al mondo possono fregiarsi di una storia degna di tale nome, costellata di successi commerciali, agonistici e modelli entrati nella Hall of Fame delle quattro ruote. Una di queste è sicuramente Jaguar, il marchio inglese per eccellenza, il cui passato illustre stava quasi per offuscare un presente ricco di spunti. Ma è proprio nel momento della difficoltà che emerge il vero carattere di un marchio storico: Jaguar XK prima ed XF oggi non sono semplici bagliori nel buio, ma parti integranti di un progetto a lungo termine. Fanno tesoro degli errori compiuti in passato, e si propongono come dichiarazione d’intenti per il futuro. Addio S La nuova berlina del Giaguaro prende il posto della S-Type, una vettura riuscita sotto certi aspetti ma spesso criticata per la sua mancanza di grinta stilistica. Il nuovo look, adattamento della concept C-XF, modernizza il concetto di berlina Jaguar: il frontale è massiccio, dominato dalla grossa calandra centrale, ben accoppiato con il cofano muscoloso. Anche la fiancata, come tutto il corpo vettura, presenta superfici lamierate ampie, quasi a voler infondere nell’osservatore una sensazione generale di robustezza. Sotto sotto… Sotto il cofano troviamo i seguenti propulsori: il 6 cilindri a V 2.7 turbodiesel da 210 cavalli e poi i tre benzina, il 6 cilindri a V di 3.0 litri da 240 cavalli e il potente V8 4.2 litri da 300 cavalli capace di uno 0 a 100 km/h in soli 6,5 secondi, disponibile anche in versione sovralimentata SV8 da 420 CV, un motore in grado di far fermare il cronometro sui 5,4 secondi nel classico da 0 a 100 km/h.

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