Pirelli e l’attenzione per l’ambiente

Ivana Gabriella Cenci, condirettore di Infomotori.com ha intervistato Maurizio Boiocchi, responsabile di ricerca e sviluppo del marchio Pirelli, per approfondire un aspetto verso cui i lettori sono molto sensibili: l’attenzione verso l’ambiente da parte di un produttore di pneumatici ed in particolare il difficile connubio tra sicurezza e rispetto per l’ambiente.
Dall’intervista è facile dedurre come l’attenzione all’ambiente sia una costante di Pirelli, che da tempo investe molte risorse nello sforzo di conciliare il difficile connubio tra ambiente e motori.

 D: Il marchio Pirelli si può dire sensibile al rapporto motori-ambiente? Che tipo di attenzioni e quali strade avete intrapreso per sentirvi ecologicamente corretti?

 R: Sul profilo dell’ecologia gli assi di intervento sono stati molteplici: in primo luogo abbiamo pensato di abolire l’uso di materie prime sospette, come ad esempio gli aromatici ed i metalli pesanti. Una grande innovazione è costituita dal Ric, cioè il certificato che dovrà avere ogni materiale dopo un’analisi da parte del fornitore. Il problema è che alcune materie prime possono arrivare non pulite e con il Ric si obbliga a certificare ogni componente per garantirne la sicurezza e provenienza. La grande contraddizione è che il  Ric è obbligatorio solo in Europa, per cui altri marchi di pneumatici che producono fuori dall’UE non sono tenuti ad avere questa certificazione. Il tentativo è di estendere il Ric a tutti i produttori di pneumatici e di verificarne i prodotti.

Oltre alla scelta e selezione delle materie prime l’attenzione all’ambiente per Pirelli è determinata  dalla progettazione della fabbriche. Nel nostro caso sono state disegnate in modo tale da poter consumare il 50 % in meno di acqua e il 30 % in meno di energia. Un esempio è la fabbrica a Torino con i fotovoltaici, dove c’è  anche l’asfalto catalizzante a basso impatto ambientale e per compensare l’impatto con l’ambiente sono stati piantati 350 ciliegi. Sono stati svolti degli studi sulla luce naturale, che sarebbe nociva per la gomma cruda, che è sensibile ai raggi ultravioletti. Grazie all’uso dei filtri sui vetri si è riusciti ad avere luce naturale all’interno della fabbrica, che prima era al buio e con luci solo artificiali. Si sta cercando di progettare e di espandere questo di modello di fabbriche anche all’estero come in Romania a Stlatina o in Cina. Progettazioni nuove con l’uso dei lucernari hanno permesso di evitare la luce artificiale con un miglioramento della qualità di vita degli operai ed un notevole risparmio energetico.

Oggi si può parlare di prodotti di tipo green performance, che trovano un equilibrio tra prestazione, sicurezza e attenzione all’ambiente. La logica di Pirelli, è diversa da altri concorrenti che spesso sono monotematici sulla rollin e sulla resa chilometrica. Noi crediamo che la sicurezza sia un  punto principale del nostro marchio. La rollin la diamo attraverso  l’uso di meno materiale per dare uguali caratteristiche di resistenza. Siamo riusciti ad ottenere un meno 10% di peso di materiali su tutti i nuovi prodotti; ovviamente i materiali sono diversi, come anche le fibre e la struttura fisica; si ha quindi una massa del materiale più leggera e sofisticata. I pneumatici nuovi sono più impermeabili e hanno minor bisogno di manutenzione e di gonfiamento. Questo grazie a liner più impermeabili con polimeri speciali che sono all’Alogeno-Butile  e le nanotecnologie che chiudono le porosità. Si ottengono in questo modo gomme più evolute.

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