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Suzuki, dai telai per la seta alle compatte di successo

STORIA DEL BRAND

Suzuki vanta una storia ultracentenaria: fondata nel 1909 da Michio Suzuki nel piccolo villaggio costiero di Hamamatsu, produce inizialmente telai per la lavorazione della seta. Nel 1939 vedono la luce i primi veicoli equipaggiati con un allora innovativo motore 4 cilindri a 4 tempi raffreddato ad acqua. Durante la guerra il governo giapponese, considerando questo tipo di vettura “un lusso non essenziale”, invita l’azienda a limitarsi al tessile, settore che comunque collassa all’inizio degli anni Cinquanta. Suzuki è così libera di tornare a produrre mezzi a motore: il primo di questi è una bicicletta equipaggiata a motore chiamata “Power Free”, poco costosa e facile da mantenere. Nel 1954 Suzuki decide di focalizzarsi sulla produzione automobilistica. Un anno dopo vede infatti la luce la piccola Suzulight: grazie al successo di questo modello nasce il noto logo con la “S”. Dopo aver prodotto diverse compatte di successo, negli anni Settanta Suzuki si lancia nel segmento dei piccoli fuoristrada. La produzione automobilistica però rallenta a causa delle severe normative antinquinamento introdotte negli USA, alle quali la Casa nipponica fatica ad adeguarsi. Dopo la parentesi General Motors negli ultimi due decenni del secolo scorso, nel 2000 il 20% di Suzuki è passato nelle mani Volkswagen, ma anche questo accordo si è concluso.

CARATTERISTICHE DISTINTIVE

Forse per il fatto di aver debuttato in un’epoca pionieristica per l’automobile, Suzuki è sempre stata all’avanguardia nella ricerca di soluzioni tecniche inedite. Non solo, è riuscita ad adeguarsi ai cambiamenti della società e del mercato con molta flessibilità, dapprima concentrandosi sulle compatte (Suzulight, Fronte, Alto), poi sui piccoli fuoristrada (la serie LJ, poi divenuta Jimny). Oggi la gamma è ancora più ampia e soddisfa i gusti della clientela di tutto il mondo. Anche grazie alla creazione di un Centro Stile in Italia, vicino a Torino, che lavora a stretto contatto con quelli giapponesi e quello indiano, si è arrivati ad uno sviluppo condiviso dei progetti che riflette in gran parte il gusto europeo, favorendo il successo di vendite nei Paesi occidentali. Tutto questo è il risultato di quella che Suzuki chiama la nuova “Way of Life!”, una filosofia lanciata nel 2004 che si propone di unire all’affidabilità dei prodotti giapponesi il raffinato stile europeo.

MODELLI ICONICI

L’idea di Suzuki di proporre piccoli veicoli a trazione integrale non solo per fare fuoristrada ma come una valida alternativa alla seconda vettura di famiglia si rivela vincente. A questo proposito uno dei modelli più importanti della casa giapponese è il piccolo fuoristrada Suzuki Jimny, capace di evolversi dagli anni Settanta ad oggi pur rimanendo fedele a se stesso: con il suo cofano alto e le linee squadrate, è immediatamente riconoscibile come una vettura della casa di Hamamatsu. E se parliamo di continuità anche Suzuki Ignis, nata nel 2000 da una collaborazione con General Motors, non smette di avere successo: con la sua carrozzeria rialzata da terra in stile cross-over compatto, può affrontare le strade più impervie. La competenza di Suzuki nel settore dei piccoli fuoristrada si esprime ai massimi livelli con il piccolo 4×4 Vitara, nato negli anni Ottanta, sostituito per un periodo dal SUV Grand Vitara, sempre a trazione integrale, per poi tornare nel 2015 al nome originale per identificare un nuovo modello, ricercato nel design e ricco di tecnologia. Frutto invece della filosofia “Way of Life!” è Suzuki Swift del 2004, quarta serie di una vettura nata nel 1983 ed arrivata oggi all’ennesima generazione: con il suo design di gusto europeo, è completamente diversa dalle sue antenate, è leggermente più corta ma possiede interni spaziosi e ben assemblati.

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